(ANSA) - ROMA, 27 OTT - Paolo Sorrentino avrebbe dovuto
girare un'opera sulla Roma Santa e Dannata raccontata da Roberto
D'Agostino. "Ne abbiamo parlato per una anno o due, nel 2021,
stava diventando una serie di 8 - 9 puntate", ha raccontato
Marco Giusti, che firma con D'Agostino il documentario
presentato oggi in anteprima alla Festa del cinema di Roma. Il
premio Oscar figura comunque nei credits come produttore
creativo del film poi diretto e fotografato da Daniele Ciprì,
una produzione The Apartment, società del gruppo Fremantle, e
Kavac film con Rai Cinema, in sala con Altre Storie il 6, 7 e 8
novembre.
Regia a parte, il plot è rimasto lo stesso: il racconto, con
nomi e cognomi, della notte romana da fine anni '60 in poi,
passando per gli anni '80, un affresco con testimonianze (Carlo
Verdone, Enrico Vanzina, Sandra Milo, Massimo Ceccherini e tanti
altri) di una scena trasgressiva unica, "capace di attirare e
trasformare tutti, fare di Berlusconi un premier, di De Michelis
un ballerino, di Renzi uno statista e di Valeria Marini
un'attrice". Dago & Giusti, "come Virgilio e Dante, Ric e Gian,
Thomas Milian e Bombolo" da un barcone sul Tevere ("lì dove
finiva La Grande Bellezza comincia L'altra faccia della
vestaglia, ha scherzato D'Agostino) partono a raccontare la
notte e soprattutto l'indolenza romana, il menefreghismo come
religione, il divertimento sfrenato, "sapendo che - dice
all'ANSA D'Agostino - qua tutto passa, tutto rinasce, a Roma si
è visto tutto in 2mila anni, figurati se ci si ferma all'ultimo
potente di turno. Amare Roma è facile, capire Roma non solo è
impossibile ma inutile".
Tra le tantissime storie del film quelle di Vladimir Luxuria che
racconta i bei tempi di Mucca Assassina nel ex cinema Mercury a
luci rosse di proprietà del Vaticano, le orge al Degrado (con un
irresistibile Ceccherini). "Bossi proclama Roma ladrona e dopo 3
giorni - racconta D'Agostino - va al Gilda dove c'è una donna
nuda con la panna sopra. Un esempio fra i tanti, perchè a Roma
scivolano tutti. Aspettiamo i barbari da millenni, poi li
portiamo Al bolognese con quattro zoccole vicine e diventano
stronzi come noi". (ANSA).
La Roma dannata di D'Agostino, "Sorrentino voleva farne un film"
"Ne abbiamo parlato per un anno, stava diventando una serie"