Cultura

Nanni Moretti, 'la sinistra tornerà a fare la sinistra'

In corsa con Il sol dell'avvenire, glissa su Ducournau in giuria. "Quando venni a Cannes con Ecce Bombo...". Il debutto a teatro

Nanni Moretti

Redazione Ansa

Sull'attualità politica dice solo: "La destra fa la destra e la sinistra piano piano ricomincerà a fare la sinistra". Mentre sul disastro in Emilia Romagna sottolinea: "Sono stato colpito dall'energia e dall'intelligenza della gente, dalla loro mancanza di vittimismo e dal loro buonumore". Così un disponibile Nanni Moretti stamani a Cannes dove passerà oggi in concorso il suo film Il sol dell'avvenire. Il regista si infastidisce solo all'insidiosa domanda su cosa pensi della giuria di quest'anno, replicando: "Non trovo elegante fare domande sulla giuria, non posso rispondere". Un modo per evitare di tornare su quel suo post, con una sua foto invecchiatissima, dedicato alla regista Julia Ducournau, quest'anno in giuria e Palma d'Oro a Cannes due anni fa con Titane, che aveva criticato ironicamente sul web con la frase: "Invecchiare di colpo. Succede. Soprattutto se un tuo film (Tre piani, ndr) partecipa a un festival. E non vince. E invece vince un altro film (il riferimento è proprio a Titane, ndr) , in cui la protagonista rimane incinta di una Cadillac. Invecchi di colpo. Sicuro". A chi gli chiede poi se il Pci si fosse staccato da Mosca con l'invasione dell'Ungheria nel 1956, il regista risponde: "Nel 2010 in un'intervista che feci a Pietro Ingrao glielo chiesi e lui mi fece sentire il più ingenuo degli ingenui, nel senso che era impossibile". Il successo in sala de Il sol dell'avvenire, arrivato a quota 3,7 milioni di euro? "Avevo fatto, a fine produzione, un paio di proiezioni in salette minuscole e devo dire che rispetto a questo film, in cui mi metto a nudo, c'era stata buona accoglienza anche da parte dei giovani, nel senso che dava loro energia e consapevolezza di quello che si può fare con il cinema", risponde ancora Moretti. Si può considerare questo film un lavoro sull'utopia? "Secondo me c'è bisogno di utopia, ma è sempre il percorso quello che conta, non bisogna mai considerare il cammino concluso". Tra i ricordi più belli: "Quando venni a Cannes nel 1978 con Ecce bombo, avevo una giacca gialla a quadretti comprata in un negozio dell'usato. Allora c'era la proiezione sulla spiaggia e nessuna etichetta e io ero nella più totale inconsapevolezza". Quanto ai registi, preferiti, "mi piacciono quelli che fanno film costati davvero pochissimo e che non sono modaioli. Quegli stessi registi che poi ospito al Sacher nella mia rassegna Bimbi belli". Infine sui settant'anni imminenti (li compie il 19 agosto) : "Come li festeggerò? Tra dieci giorni ho le prove di uno spettacolo teatrale, è il mio debutto, su due piece di Natalia Ginzburg (due atti unici, Dialogo e Fragola e Panna, ndr). Per quanto riguarda il cinema invece non ho altre idee per il momento".

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