Cultura

Gli sceneggiatori italiani solidali con i colleghi di Hollywood

Wgi,"Minacciati da Ia, condizioni lavorative e compensi ridotti"

Redazione Ansa

Writers Guild Italia (Wgi) esprime la propria solidale partecipazione a sostegno dello sciopero indetto dalla Writers Guild of America. A seguito del fallimento delle trattative tra l'associazione degli sceneggiatori americani e l'Amptp (Alliance of Motion Picture and Television Producers), che rappresenta Studios quali Netflix, Amazon, Apple, Disney, Discovery-Warner, NBC Universal, Paramount e Sony, Wga ha indetto uno sciopero generale a partire da oggi a sostegno di un accordo sui nuovi contratti per le sceneggiature di film e serie Tv. Dopo sei settimane di difficili negoziati, Wga ha annunciato che "le risposte degli studi alle nostre proposte sono state del tutto insufficienti, data la crisi esistenziale che gli sceneggiatori stanno affrontando".
    L'associazione chiedeva agli Studios che venisse riconosciuto agli autori un equo trattamento per il proprio lavoro in merito ai compensi economici e alla regolamentazione dell'Ia (intelligenza artificiale). "Il comportamento delle aziende ha creato una gig economy all'interno di una forza lavoro sindacale e la loro posizione inamovibile in questa trattativa ha tradito l'impegno a svalutare ulteriormente la professione di scrittore", spiega Wga. Quello annunciato da Wga è il primo sciopero dell'associazione dopo i 100 giorni indetti nel biennio 2007-2008. Giorgio Glaviano, presidente Wgi, a sostegno dell'iniziativa dei colleghi statunitensi, ha dichiarato: "Abbiamo seguito con estrema trepidazione la trattativa dei colleghi americani. Abbiamo sperato fino alla fine che la frattura con i produttori Usa si sarebbe composta, ma così non è stato. Esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi della Wga, perché le loro lotte sono anche le nostre". "In tutto il mondo la figura dello sceneggiatore è minacciata da compensi sempre più risicati e da condizioni lavorative sempre più vessatorie - continua Glaviano - Non solo, se a questo aggiungiamo le presunte scorciatoie offerte dalla IA vista come panacea, il nostro lavoro rischia di diventare sempre più una lotta per la sopravvivenza. Noi non tradiremo i nostri colleghi al di là dell'oceano, come qualcuno ha scritto, prestandoci al dumping, noi sosterremo in tutti i modi i colleghi americani". (ANSA).
   

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