Cultura

Armie Hammer, fui abusato da un religioso a 13 anni

Attore in disgrazia, dopo le accuse stupro tentai il suicidio

Redazione Ansa

Due anni dopo esser finito all'indice di Hollywood per accuse di molestie sessuali condite di 'fetish' e cannibalismo, Armie Hammer cerca di ricostruirsi una reputazione raccontando la sua versione della storia.
    L'attore di Chiamami Con il Tuo Nome e The Social Network rivela di aver contemplato il suicidio dopo esser caduto in disgrazia e attribuisce le sue preferenze sul sesso all'esser stato molestato da un religioso quando aveva 13 anni. Hammer e' stato al centro di un'inchiesta della polizia di Los Angeles dopo esser stato accusato su Instagram di stupro nel 2021 da una donna di nome 'Effie'. In un'intervista alla newsletter di Graydon Carter 'Air Mail' l'attore nega ogni addebito penale, ma ammette di aver commesso abusi contro ex partner incontrate su Internet. Hammer dice ora che i suoi interessi per pratiche sessuali bondage e sadomaso nascono dagli abusi subiti da teen-ager. "Introdussero la sessualità nella mia vita in un modo di cui non avevo assolutamente controllo. Non potevo reagire. Da allora ho sempre voluto essere in controllo della situazione in fatto di sesso". 'Air Mail' afferma di aver comprovato la storia degli abusi dalla nonna di Hammer. Negli ultimi due anni l'attore ha lavorato come agente immobiliare alle Caimane e passato periodi in riabilitazione.
    L'anno scorso un documentario di Discovery+ ne ha passato in rassegna la debacle tra cui il licenziamento da una serie di nuove produzioni incluso un film con Jennifer Lopez.
    Nell'intervista, l'attore evoca anche il giorno in cui, in preda alla disperazione, tento' il suicidio: "Entrai in acqua e nuotai fino a quando potevo, sperando di annegare o di essere investito da una barca o mangiato dagli squali", racconta: "Poi mi sono ricordato che i miei figli erano sulla riva, che non potevo fargli questa cosa". (ANSA).
   

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