Cultura

La seconda via, quegli alpini in fuga dalla Russia

In sala il film di Garilli nell'ottantesimo della ritirata

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 29 GEN - LA SECONDA VIA di Alessandro Garilli fa giustizia a una pagina di storia dimenticata dal cinema, ovvero la ritirata dal fronte russo nel gennaio del 1943. Un vero disastro militare e politico in cui trovarono la morte 100.000 giovani italiani. E proprio a loro, alle loro madri e "ai sogni spezzati" è dedicato questo film necessariamente spartano e dai paesaggi gelidi, ora in sala distribuito da RS PRODUCTIONS in occasione dell'ottantesimo della ritirata di Russia e della Prima Giornata Nazionale della Memoria e del Sacrificio Alpino Di scena, infatti, quello che resta della compagnia 604 che si trova costretta ad attraversare la steppa per sfuggire all'accerchiamento nemico, ovvero sei alpini più un mulo che per giorni e giorni avanzano in silenzio sotto la neve mentre la temperatura tocca i 40° sotto zero.
    Un esasperante cammino in un deserto bianco che fa perdere agli uomini la percezione del tempo e li porta a rifugiarsi in una dimensione onirica dove esiste una 'seconda via' (da qui il titolo) fatta di sogni, incubi, ricordi. Comunque un film che è un lungo viaggio nell'umano fra boschi e villaggi innevati con qualche flashback pre-guerra. (ANSA).
   

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