Cultura

Giampaolo Morelli tra cannabis, felicità e influencer

Falla girare, da venerdì su Prime Video è action comedy

Redazione Ansa

FALLA GIRARE di e con Giampaolo Morelli, dal 25 novembre su Prime Video, è un'action comedy piena di follia e con un'idea di base niente male. Ovvero, come indicano i tg di tutto il mondo a inizio film, un virus ha attaccato le piantagioni di canapa e ora la cannabis non esiste più. E con essa sembra se ne siano andate anche libertà e felicità. Ma un giorno Natan (Morelli), un vanitoso, com'è, legittimato ad essere un influencer seguito da un milione di follower, trova per caso un esemplare maschio di cannabis.

Potrebbe essere per lui una svolta, ma il problema è trovare anche un esemplare femmina che gli permetterebbe di produrre i preziosi semi e venderli a un narcotrafficante (Leopoldo Mastelloni). A dare man forte a Natan nella sua impresa ci saranno Ciro Priello, nel ruolo di un giornalista ossessionato dalle statistiche dei suicidi, Laura Adriani, ex poliziotta, Fabio Balsamo e Giovanni Esposito, nel ruolo del fratellastro autistico di Natan e figlio di Michele Placido. Tutto inizia in salsa KILL BILL con una banda cinese, composta da Jun Ichikawa, Taiyo Yamanouchi, Shi Yang Shi, determinata a non perdere il controllo del mercato della droga. FALLA GIRARE ha come produttori Italian International Film - Gruppo Lucisano e Vision Distribution.

"Volevamo una storia che comportasse un futuro prossimo, distopico e attinenze con il Covid, con l'idea che sia tutto un complotto. Ovvero - dice Morelli - un'action-comedy che mescolasse cultura napoletana e cinema americano anni Ottanta e Novanta. Il focus di FALLA GIRARE, comunque, più che sulla cannabis è sulla libertà di scelta che se manca produce infelicità". E ancora Morelli, classe 1974, diventato famoso anche per il ruolo televisivo dell'ispettore Coliandro: "Amo molto il cinema americano che non si vergogna mai di mostrare identità forti per quanto riguarda le location. Così credo non si debba avere paura di mostrare Napoli che, tra l'altro, è un grande set a cielo aperto". E Mastelloni nel ruolo del cattivo? "Sono felice di questa scelta, Leopoldo è un cattivo diverso, colorato e viscido allo stesso tempo". Gli influencer? "Ce l'abbiamo davanti dalla mattina alla sera, ma questo film non è una critica a loro, anzi dice che, al di là dei social, nella realtà di oggi è tutto un filtro. Nessuno si accetta per quello che è, perché si resta sempre delusi. Quello che non sopporto nei social è questa ostentata felicità e poi credo che non avvicinino affatto le persone, mentre c'è bisogno oggi di tornare al contatto umano", conclude.

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