Cultura

Binoche, so che vuol dire amare due persone insieme

Protagonista di un triangolo amoroso in Incroci Sentimentali

Redazione Ansa

"Mi è successo di essere innamorata di due persone quando ero giovane. Un vero e proprio incubo, mi sentivo lacerata tra due storie. Ma che c'è di strano, non credo si possa mettere il cuore in frigorifero. Mi ha interessato così immedesimarmi in questa donna per capire cosa provocava in me". Così oggi Juliette Binoche parla, da remoto, del personaggio di Sara, la protagonista di INCROCI SENTIMENTALI di Claire Denis (Chocolat, L'amore secondo Isabelle, High Life) che dopo il Festival di Berlino, dove la regista ha vinto l'Orso d'Argento, arriva nelle sale italiane dal 17 novembre distribuito da Europictures. Il film vede per la prima volta insieme due star del cinema francese, il Premio Oscar Juliette Binoche e Vincent Lindon (che veste i panni di Jean). A loro fianco si aggiunge Grégoire Colin (François) per un triangolo amoroso tra una donna, il suo compagno e l'ex socio di lui ed ex amante di lei. Il film è un adattamento cinematografico del romanzo UN TOURNANT DE LA VIE di Christine Angot, anche autrice della sceneggiatura assieme alla regista. E ancora l'attrice parlando del passato: "I due rapporti che ho vissuto contemporaneamente per cinque mesi a un certo punto mi hanno portato a scoppiare, non riuscivo a dividere il cuore in questo modo. Non riesco a dissociare la testa dal corpo e dal cuore. Mi capita - ha aggiunto la Binoche - di essere con una persona e avere una folgorazione per qualcun altro. E questo senza andare necessariamente fino in fondo. A volte si è colpiti da un bell'aspetto, dall'intelligenza, come nell'arte ci si innamora delle forme artistiche". Ma, almeno per Sara, dice la Binoche: "Lei capisce che alla fine i due uomini la tengono in pugno e che in qualche modo, sono rivali, ma anche complici. E così da questa situazione perversa è meglio prendere le distanze". Sottolinea poi l'attrice: "Parto sempre dalla sceneggiatura, cercando poi di manifestare anche note diverse da quanto stabilito. Amo che ci sia sempre una componente di sorpresa, come nella vita. Credo che quando ci sia troppa voglia di controllare le cose, queste risultino false". "In questo film la scrittura di Christine Angot è estremamente precisa - dichiara la Binoche -. Una scrittura letteraria la sua. Ma Vincent Lindon si concedeva molte più libertà. Fin dall'inizio ha detto che avrebbe modificato i dialoghi, ma per me invece era una partitura al pianoforte, dovevo seguire ogni singola parola, non era un'improvvisazione. Con Vincent non è stato insomma facile, non trovavo i punti di riferimento. È stato difficile trovare un accordo, ma poi con grande coraggio abbiamo portato a termine le riprese. È stato comunque uno dei lavori più difficili che ho mai girato, con un partner molto diverso rispetto a quelli che avevo incontrato nella mia carriera".

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