Cultura

Venezia, Margini di Falsetti in gara a Settimana della critica

Sic idealista e queer. Appello per rilascio registi iraniani

Redazione Ansa

Una Settimana della critica, nella quale i film "vanno verso la luce, il colore, l'amore, lo spazio aperto, un senso comunità. Si parla di sognatori, idealisti che, ognuno a proprio modo, lottano per un mondo migliore più giusto e inclusivo. Questa è una Sic accogliente, narrativa, accessibile a tutti senza perdere il proprio peso specifico. E' anche una Sic radicalmente queer, l'identità di genere è diventata la questione. Gran parte dei film la affronta". Cosi la delegata generale della Settimana della Critica Beatrice Fiorentino descrive la 37/a edizione della sezione autonoma e parallela organizzata dall'Associazione Nazionale Critici Cinematografici alla Mostra internazionale del cinema di Venezia (31 agosto - 10 settembre). Nel concorso di sette opere prime, c'è in gara anche un titolo italiano è MARGINI, con la regia dell'esordiente Niccolò Falsetti, commedia su una giovane punk band di provincia che mette in atto un piano per lanciare la propria carriera.     Coproducono i Manetti Bros e tra le chicche c'è un cameo di Zerocalcare. L'arrivo in sala dopo il debutto veneziano è previsto per il 15 settembre con Fandango. "Siamo convinti sia interessante esplorare l'immaginario della provincia oggi, anche perché l'Italia è fatta più da tante realtà di provincia che dalle grandi città - spiega Niccolò Falsetti, che è anche cosceneggiatore insieme a Francesco Turbanti e Tommaso Renzoni -. Raccontiamo poi la sottocultura punk hardcore da cui proveniamo, e sulla quale abbiamo trovato tanti punti di contatto con Zerocalcare".    
Tra le sette opere prime in gara, ci sono anche: ANHELL 69 di Theo Montoya (Colombia),"sulla giovane comunità queer di Medellin" spiega Beatrice Fiorentino; il francese BEATING SUN di Philippe Petit, "intorno a cui gira intero programma, è un film politico non ideologico che invoca un ritorno al senso di comunità"; DOGBORN di Isabella Carbonell (Svezia) su "due gemelli senzatetto indivisibili"; EISMAYER di David Wagner (Austria) ispirato alla storia vera di un amore nato fra un temuto istruttore dell'esercito austriaco e un militare nel suo reggimento; HAVE YOU SEEN THIS WOMAN? di Dusan Zoric e Matija Gluscevic (Serbia),su "diverse declinazioni di femminile" e il body horror SKIN DEEP di Alex Schaad. Il film d'apertura fuori concorso è THREE NIGHTS A WEEK di Florent Gouelou, sul mondo delle drag queen, mentre chiude, sempre fuori concorso, il road movie femminista marocchino QUEENS di Yasmine Benkiran. Evento speciale, organizzato insieme alla Mostra, è il ritorno di Pedro Costa al Lido con O sangue (1989). Torna anche il concorso di corti Sic@sic, realizzato in collaborazione con Luce Cinecittà.     In apertura di conferenza stampa Cristiana Paternò presidente della Sncci lancia un appello "per la liberazione immediata dei registi iraniani Jafar Panahi (condannato per direttissima a sei anni di prigione senza processo), Mohammad Rasoulof e Mostafa Aleahmad" arrestati in Iran nei giorni scorsi per una lettera di condanna all'uso della forza e delle armi da fuoco contro i protestanti di Abadan.     "Questo per la Sic è un anno zero, guardiamo al futuro anche se sempre consapevoli della nostra tradizione" aggiunge, su un'edizione dedicata a Mantas Kvedaravicius, il regista lituano morto in Ucraina. Tra le novità di quest'anno anche la presenza al lido di una villa della Critica, "uno spazio fisico, di condivisione e incontro

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