(ANSA) - ROMA, 11 MAG - "Gli esseri umani coltivano la terra
in gruppi famigliari fin dal Neolitico. Quello del contadino è
il mestiere più antico di tutti i tempi. Ma la storia della
famiglia Solé ha luogo in un momento in cui l'agricoltura
tradizionale non è più sostenibile. Alcarràs è un omaggio alla
resilienza delle ultime famiglie di contadini, ancorate alle
antiche tradizioni e sempre più marginalizzate". Questa la
stupenda sintesi di Carla Simon, regista di ALCARRÀS, film
drammatico che ha conquistato l'Orso d'oro all'ultimo Festival
di Berlino e che, dal 26 maggio, arriva al cinema con I Wonders.
Un piccolo capolavoro questo film pluripremiato e dall'animo
neorealista in cui non ci sono avventure, ma soltanto la storia
di una famiglia normale, ancorata a tradizioni secolari
sostenute dalle leggi naturali. Una vita in cui ognuno ha il suo
posto e ogni età la sua funzione.
Questa la storia. Ad Alcarràs, piccolo villaggio della
Catalogna, da quando se ne ha memoria, la famiglia Solé vive del
frutto di una terra non sua a cui dedica tutti i propri sforzi.
Il raccolto di quell'anno, però, potrebbe essere l'ultimo: il
proprietario del terreno ha nuovi piani per il frutteto, i
peschi devono far posto ai pannelli fotovoltaici. L'imminente
abbattimento degli alberi di cui si sono presi cura per tutta la
vita provoca una profonda spaccatura all'interno della grande
famiglia, che per la prima volta si trova ad affrontare un
futuro incerto, rischiando di perdere qualcosa di persino più
prezioso della propria casa. (ANSA).
Alcarràs, una famiglia contadina tra poesia e tradizione
In sala film 'neorealista' di Carla Simón, Orso d'oro a Berlino