Cultura

Tre mesi senza Lina Wertmuller, la figlia "spero sia felice con papà"

Nella giornata della donna, il cinema ricorda la regista

Redazione Ansa


 "Mi manca tutto di lei, ma soprattutto la quotidianità, parlare insieme, la sua presenza, spero solo che ora sia felice con mio padre". Così Maria Zulima Job - raggiunta telefonicamente dall'ANSA - ricorda la madre adottiva Lina Wertmuller a tre mesi dalla morte. Poi, commossa, aggiunge: "Mi mancano il suo carattere, il suo cuore, la sua curiosità e anche quella sua voglia di non farsi scavalcare mai in quanto donna". Comunque il cinema, a pochi mesi dalla sua scomparsa, e in occasione della Giornata Internazionale della Donna, non dimentica la Wertmuller e le rende omaggio questa sera grazie a Genoma Films, Alice nella Città, Casa del Cinema e Centro Sperimentale di Cinematografia. Per celebrarne la carriera e l'impegno come regista e come donna, alla Casa del Cinema di Roma verrà presentata questa sera la versione restaurata di PASQUALINO SETTEBELLEZZE, film da lei diretto nel 1975, che ottenne quattro candidature all'Oscar (tra cui quella come miglior regista, prima volta in assoluto nella storia dell'Academy per una donna). E questo nella versione restaurata dal CSC - Centro Sperimentale di Cinematografia grazie al sostegno economico di Genoma Films. Il film sarà preceduto, alle 18, dalla proiezione della lezione di cinema che la regista tenne nel 2006 (grazie ad ANAC - Percorsi di cinema), dalla pièce AMORE E MAGIA NELLA CUCINA DI MAMMA del 1979-1980 e dal documentario DIETRO GLI OCCHIALI BIANCHI di Valerio Ruiz (in collaborazione con Istituto Luce). Dice ancora Maria Zulima Job, figlia naturale di Enrico Job e poi adottata dalla coppia con una Wertmuller allora 62enne: "Per quanto riguarda un legittimo riconoscimento a mia madre da parte della città di Roma che lei amava molto - dice all'ANSA - sembra che stiamo a buon punto. Non so se per dare il nome a un teatro, un cinema o a una via. Per ora sto solo cercando di ordinare l'enorme materiale di mio padre e mia madre. Di lei ci sono ad esempio tanti copioni del tutto inediti e molto interessanti". Da parte sua il produttore Paolo Rossi Pisu di Genoma la ricorda come "Una donna geniale e diretta, un vero genio". Dopo il restauro di ITALIANI BRAVA GENTE, racconta, "abbiamo pensato di fare lo stesso per PASQUALINO SETTEBELLEZZE che portammo prima a Cannes sostenendo poi la candidatura della Wertmuller agli Oscar da lei ricevuto il 27 ottobre 2019". Lina Wertmuller in quell'occasione salì sul palco insieme alla figlia, a Sophia Loren e Isabella Rossellini: "Voglio ringraziare tutti - disse allora -. Ringrazio Sofia, prima di tutti". Poi aggiunse: "Dedico questo Oscar che si dovrebbe chiamare con un nome femminile, chiamarsi ad esempio Anna, a mio marito e a mia figlia, che, devo riconoscere, m'è venuta molto bene". (ANS  

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