Cultura

Berlino: è politica tra Bataclan e Guantanamo

In concorso film di Andrea Dresen e Isaki Lacuesta

RABIYE KURNAZ VS. GEORGE W. BUSH di Andreas Dresen

Redazione Ansa

L'anima politica del festival di Berlino non si smentisce mai neppure in questa 72/ma edizione anche se quest'anno a prevalere, tra i film in concorso, sono stati i rapporti d'amore, come ha sottolineato più volte il direttore artistico Carlo Chatrian. Ma, in chiusura di festival, ecco spuntare due film altamente politici come il tedesco RABIYE KURNAZ VS. GEORGE W. BUSH di Andreas Dresen e, sempre in concorso, UN ANO, UNA NOCHE di Isaki Lacuesta. Intanto c'è l'incredibile caso di Rabiye Kurnaz che, prima dell'ottobre 2001, era solo una normale donna turco-tedesca e non una "mamma coraggio". Insomma una donna come tante che curava i suoi figli e viveva in una confortevole casa a schiera a Brema. Dopo l'11 settembre, però, suo figlio Murat, diciannove anni, scompare ed è accusato di terrorismo dopo un volo a Karachi, in Pakistan. Di fatto Murat fu uno dei primi prigionieri spediti nell'inferno di Guantanamo Bay a Cuba. Ma la madre Rabiye, donna solida e soprattutto tenace, non era affatto una facile da piegare e così intraprende una lunga battaglia legale per rivedere suo figlio e garantire i suoi diritti. Questo è solo l'incipit del viaggio di cinque anni raccontato da Andreas Dresen nel suo film grazie soprattutto alla bravura dei due attori principali: ovvero Meltem Kaptan, che interpreta Rabiye Kurnaz, una donna che non ha paura di rischiare e non teme il potere delle autorità, e il poliedrico Alexander Scheer che interpreta l'avvocato per i diritti umani Bernhard Docke. Un uomo davvero buono che per portare avanti questa battaglia metterà a rischio la sua stessa vita privata. Comunque tra i due è vera chimica fin dentro la comicità come in quelle scene in cui l'avvocato introduce Rabiye a un mondo sociale per lei del tutto sconosciuto. Alla fine sia Rabiye che Docke arriveranno fino a Washington D.C., per intentare una causa contro l'allora presidente degli Stati Uniti, George W. Bush. Un viaggio del tutto riuscito, le accuse a Murat si rivelarono infondate e l'uomo venne liberato.
Anche UN ANO, UNA NOCHE di Isaki Lacuesta racconta di un fatto vero e altrettanto noto come l'attentato terroristico di matrice islamica al Bataclan di Parigi il 13 novembre 2015 dove morirono novanta persone. Il tutto visto però dagli occhi di Ramón (Nahuel Pérez Biscayart) e Céline (Noémie Merlant ) una giovane coppia che era al concerto e che si ritrovò quella sera da un momento all'altro tra il sangue e decine di cadaveri. Ma come si elabora una tale tragedia? Quanto tempo occorre per tornare a vivere? Il film racconta appunto di questa lunga convalescenza con Céline che cerca disperatamente di lasciarsi alle spalle gli eventi cercando di tornare a vivere come prima, e Ramón al contrario senza mai uscire da quella tragedia. Per lui è un ritorno ripetuto a quella notte, cercando di ricordare e capire, in maniera ossessiva, cosa sia davvero successo. Per entrambi comunque la stessa domanda: potranno ancora stare insieme e tornare a vivere ? Dice Lacuesta a Berlino: "Il film si ispira a 'Peace, amore e heavy metal', scritto da Ramon González che racconta appunto di come lui e la sua ragazza Paula, entrambi sopravvissuti all'attacco, tentarono di sanare le loro ferite. Dopo l'attacco, Ramón decise infatti che voleva cambiare completamente la sua vita. Era un ingegnere informatico che lavorava in Francia con successo, ma quando si ritrovò nascosto nello spogliatoio, durante l'attentato, si rese conto che la vita che conduceva non era quella giusta. Che se fosse morto in quel momento la sua vita sarebbe stata un fallimento. Ecco perché - conclude il regista -, dopo gli attacchi è diventato insegnante e scrittore, che era il suo sogno".
   

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