Cultura

Margarita Lozano, la spagnola del cinema italiano

L'attrice è morta a 91 anni, lavorò con Pasolini, Leone, Virzì

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 07 FEB - In Spagna era considerata un'attrice "ipnotica", diventata negli anni "un'icona" del cinema e del teatro nazionale. Ma la vita e la carriera di Margarita Lozano — spentasi lunedì nella sua terra d'origine a quasi 91 anni — sono legate indissolubilmente anche all'Italia, grazie ai ruoli ottenuti da registi di diverse generazioni: da Sergio Leone ai fratelli Taviani, da Pier Paolo Pasolini a Nanni Moretti. E ora da entrambi i lati del Mediterraneo arrivano omaggi alla sua memoria. Nata nel 1931 a Tetuán, protettorato spagnolo in Marocco dove era stato destinato il padre militare, Lozano trascorse l'infanzia a Lorca (Murcia), cittadina del sud-est spagnolo. A 19 anni si trasferì a Madrid, dove si avvicinò progressivamente al mondo della recitazione, dapprima in ambito teatrale. Tra le sue prime apparizioni cinematografiche viene citata dalle biografie, in particolare, quella agli ordini del regista Luis Buñuel nel film Viridiana (1961). Ma già tre anni Lozano prima aveva esordito in Italia, dove fu lanciata dal produttore Carlo Ponti, con una parte in Giovane Canaglia di Giuseppe Vari. Uno dei suoi ruoli più ricordati in Italia — Paese in cui visse a lungo — arrivò nel 1964, quando Sergio Leone le chiese di interpretare Consuelo Baxter in Per un pugno di dollari. Risale invece al 1969 la sua collaborazione con Pier Paolo Pasolini, per il quale recitò in Porcile. E al 1971 quella con Tinto Brass per La vacanza. Nel corso degli anni '70, Lozano si ritirò temporaneamente dalle scene, dopo essersi sposata con l'ingegnere italiano Sandro Magno: come raccontò nel 2001 al quotidiano El País, l'attrice e il marito trascorsero alcuni anni in Africa. "Fu una decisione ponderata", spiegò lei. Per riportarla sul grande schermo fu decisivo l'intervento dei fratelli Taviani: "Li incontrai mentre portavo fuori il cane e 15 giorni dopo mi chiamarono per La notte di San Lorenzo". Prese così il via la seconda grande stagione in cui il nome di Margarita Lozano si legò al cinema italiano, sia con i fratelli Taviani — con cui lavorò anche in Kaos, Good Morning Babilonia e Il sole anche di notte) — ma anche con Moretti (La messa è già finita), Fabio Carpi (Barbablù, Barbablù) o Giuseppe Ferrara (Il caso Moro), tra gli altri. L'ultima sua apparizione cinematografica inserita nella sua filmografia è quella in N (Io e Napoleone) di Paolo Virzì, nel 2006. L'attrice spagnola chiuse poi definitivamente la propria carriera tra il 2005 e il 2007 in teatro, con un ruolo in una versione di La casa di Bernarda Alba del grande poeta e drammaturgo Federico García Lorca. Lozano si è spenta una settimana prima del suo 91esimo compleanno nella cosiddetta Casa Blu nella località spagnola di Punta de Canegre (Murcia), il luogo che aveva scelto come sua ultima dimora, progettato da un suo amico, l'architetto Simón Ángel Ros. È lì, racconta Ros stesso in un omaggio pubblicato sul giornale locale La Opinión de Murcia, che l'attrice condivideva i ricordi di una carriera irripetibile: come "il suo amore" per Buñuel, "la sua simbiosi teatrale" con Miguel Narros, "le sue confidenze" con Pasolini o "la sua intima amicizia" con i fratelli Taviani".

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