Cultura

Tanta Italia a Berlino con Taviani e Dario Argento

Domina l'Europa in questa edizione ristretta causa Covid

Redazione Ansa

In concorso LEONORA ADDIO di Paolo Taviani, in Special Gala l'atteso OCCHIALI NERI di Dario Argento e, nella sezione Panorama, tre film: il docu NEL MIO NOME di Nicolò Bassetti (executive producer Elliot Page e con tema la transizione), CALCINCULO di Chiara Bellosi e UNA FEMMINA di Francesco Costabile (ispirato a 'Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla n'drangheta' di Lirio Abbate). Insomma non si può dire che sia andata male all'Italia alla 72/ma edizione del Festival di Berlino (10-16 febbraio) presentata oggi dal direttore artistico Carlo Chatrian, tanto più se si considera che, causa Covid, è un'edizione 'ristretta': ovvero meno film e minore durata. E poi sul fronte internazionale, ma si dovrebbe dire più che altro europeo, apertura con PETER VON KANT di François Ozon (rilettura di Le lacrime amare di Petra von Kant di Fassbinder) con Isabelle Adjani e, sempre dalla Francia: AVEC AMOUR ET ACHARNEMENT di Claire Denis con Juliette Binoche e Vincent Lindon; LES PASSAGERS DE LA NUIT di Mikhaël Hers con Charlotte Gainsbourg ed Emmanuelle Béart e LA LIGNE di Ursula Meier con Valeria Bruni Tedeschi. Unico film Usa in concorso, CALL JANE di Phyllis Nagy con Elizabeth Banks, Sigourney Weaver e Kate Mara sull'associazione di sostegno femminile all'aborto operante negli anni '60, mentre dalla Corea del Sud arriva THE NOVELIST'S di Hong Sangsoo. Fuori concorso, oltre al nuovo horror di Argento OCCHIALI NERI, da segnalare GOOD LUCK TO YOU, LEO GRANDE di Sophie Hyde con Emma Thompson; THE OUTFIT del regista Graham Moore con Mark Rylance e, infine, il documentario di Andrew Dominik THIS MUCH I KNOW TO BE TRUE sulla straordinaria coppia formata da Nick Cave e Warren Ellis. Encounters, sezione competitiva che comprende quindici film, metterà invece in campo COMA di Bertrand Bonello e il film di Peter Strickland, FLUX GOURMET con Asa Butterfield, Gwendoline Christie, e Ariane Labed. "Più della metà delle opere selezionate ha una ambientazione contemporanea - ha spiegato Chatrian - ma solo due fanno riferimento diretto alla pandemia. I legami tra le persone sono uno dei temi comuni, con molte storie che scelgono il contesto della famiglia come sfondo narrativo. Quasi tutte sono storie di periferia o ambientate in campagna o che raccontano la fuga dalla città. E poi ci sono tante storie d'amore". Per l'Italia, infine, da segnalare anche la coproduzione italo-spagnola ALCARRÀS di Carla Simón e a Berlinale Classics il restauro di MAMMA ROMA di Pasolini, realizzato dalla Cineteca Nazionale e il saggio di diploma della Scuola Nazionale di Cinema LE VARIABILI DIPENDENTI di Lorenzo Tardella nella sezione Generation Kplus.

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