Cultura

Verdone, con le piattaforme il cinema d'autore rischia

Lo streaming? È ormai un algoritmo a suggerire il finale

Carlo Verdone

Redazione Ansa

ROMA - "Cinema e piattaforme? È inevitabile che debbano convivere e questo dipenderà dalla strategia di esercenti, produttori e distributori. Ma per quanto riguarda lo streaming il pericolo c'è, l'algoritmo ormai ti dice anche come deve finire il film e così il cinema d'autore rischia davvero grosso". A parlare così è Carlo Verdone, stasera nel seminario online "I giovani e il cinema nel mondo di oggi" che fa parte del "Club dei docenti" di Treccani Scuola (www.
    clubdeidocenti.it), community online che mette in contatto insegnanti italiani con le eccellenze culturali (incontri, tra l'altro, utili per ottenere certificazioni valide ai fini della formazione in servizio del personale scolastico).
    Un Verdone a tratti commosso ha difeso nell'incontro a spada tratta i docenti ("troppo mal pagati e frustrati") , ricordando come sia suo padre che sua madre fossero insegnanti. Tante le domande (oltre mille docenti hanno partecipato al webinar), tra queste quella inevitabile sul futuro del cinema. "È cambiata la fruizione, ora si preferisce stare in casa e la sala ha una difficoltà enorme. E il virus ha peggiorato il tutto, ma resto fiducioso. Probabilmente il pubblico si dividerà in due: i giovani andranno in sala solo per i film Marvel, mentre le persone di mezza età e anziane, alla fine non abbandoneranno la sala".
    E ancora sulla sua esperienza con le piattaforme streaming in VITA DA CARLO, su Prime Video: "Inizialmente non volevo farlo, mi sembrava di tradire il cinema. Poi qualcuno mi ha detto che non potevo restare indietro, ho accettato ed è stata una cosa vincente. Certo si corre molto, ma alla fine è andata bene anche perché ho rappresentato me stesso quasi senza recitare. Le piattaforme - aggiunge - restano comunque una grande novità, hanno fatto cose molto buone, ma sono sempre una catena di montaggio, manca l'artigianalità e poi una serie tv può avere anche cinque registi dunque, alla fine, mancando l'autore offre qualcosa di meno".
    Per Verdone poi "il cinema dovrebbe diventare materia di studio nelle scuole. Una cosa che aiuterebbe lo studente ad approfondire, a diventare un intellettuale a tutto tondo, a sviluppare una sensibilità verso l'arte, verso tutta la cultura". Un suo film da far studiare a scuola? "Vorrei tanto essere stato il regista de L'ATTIMO FUGGENTE, ma è impossibile rifare un film così importante. Potrei pensare a COMPAGNI DI SCUOLA o forse a BOROTALCO che è lo specchio degli anni Ottanta, un piccolo trattato sociologico della prima parte di quegli anni, ma potrebbe andar bene anche un film particolare come CHE COLPA ABBIAMO NOI, dove ci sono tanti caratteri da approfondire e quel lato malinconico che mi appartiene da sempre".
    Infine il suo omaggio alla platea dei docenti che lo hanno seguito in questa sua lezione: "L'insegnante è una figura importante ed è il lavoro più bello del mondo perché ti trovi ad allevare le generazioni future. I docenti sono degli eroi e oggi con tante famiglie in crisi che stanno implodendo lo sono anche di più, perché prendono il posto del padre e della madre".
    (ANSA).
   

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