Cultura

Golden Globes domenica, vip disertano e non solo per il Covid

Dopo polemiche su inclusivita' e Hollywood Foreign Press

Redazione Ansa

Niente divi, niente tappeto rosso, niente pubblico e neppure i vincitori in sala: la prossima edizione dei Golden Globes si svolgera' domenica prossima a scartamento ridotto in netto contrasto con quello che per Hollywood era stato per decenni il party dell'anno: una serata cioe' ad alto contenuto di glamour in cui stampa e vip sedevano gomito a gomito a tavola mentre lo champagne per ore scorreva a fiumi. I "mini Globes" di domenica sono certamente una conseguenza del Covid che sta dilagando negli Stati Uniti, ma non e' solo questo. Da quasi un anno la Hollywood Foreign Press e' diventata 'persona non grata' nella mecca del cinema: da quando cioe', a una settimana dalla consegna dei premi, il "Los Angeles Times" usci' con un'inchiesta al vetriolo da cui, tra l'altro, si scopriva che tra gli allora 87 membri di un'associazione dalle discutibili pratiche etiche non c'era un solo giornalista nero. A torto o a ragione (sono assegnati da un pool ristretto di un centinaio di reporter), i Golden Globes sono considerati il piu' attendibile termometro nella volata degli Academy Awards, mentre la cerimonia di consegna dei premi per il cinema e la televisione - quest'anno e' in corsa "E' Stata la Mano di Dio" di Paolo Sorrentino nella categoria del miglior film straniero oltre a frontrunner come "Il Potere del Cane", "Belfast" e "West Side Story" - e' tradizionalmente un'occasione per le celebrità di fraternizzare al di fuori dagli schemi ingessati della cerimonia degli Oscar. Niente di tutto questo domenica e non e' chiaro se la serata sara' trasmessa in streaming o addirittura su Twitter dopo che la Nbc, che detiene i diritti sulla trasmissione a un costo lievitato l'anno scorso a oltre 27 milioni di dollari, ha annunciato lo scorso maggio che avrebbe boicottato in attesa di riforme che correggessero le accuse del "Los Angeles Times". Si sono fatti di cera anche i presentatori di alto profilo: nessuna celebrita' - ha appreso "Variety" - ha risposto all'invito della Hfpa, e non e' una sorpresa: l'anno scorso oltre cento agenzie di talenti di Hollywood avevano pubblicamente preso le distanze, cosi' come star come George Clooney, Angelina Jolie, Tom Hanks, Cate Blanchett, Scarlett Johannson e Tom Cruise, quest'ultimo rispedendo al mittente i suoi tre Globi. Nella serata, ha indicato l'organizzazione, saranno annunciati i premi, ma si parlera' anche di programmi per "dare a cineasti e giornalisti inclusivi il potere di raccontare le storie che li appassionano", si legge in una mail in cui si ricordano "decenni" di attivita' filantropiche della Hollywood Foreign Press. Saranno pare esponenti delle organizzazioni beneficate a rimpiazzare i divi nel ruolo di presentatori della serata, durante la quale si parlera' anche della "Reimagine Coalition", una joint venture quinquennale con la National Association for the Advancement of Colored People (Naacp) annunciata in ottobre per "potenziare diversita', equita' e inclusione nell'industria globale dell'entertainment"

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