Cultura

'Solo 30 milioni di biglietti del cinema venduti nel 2021'

Il presidente dell'Unione editori e distributori cinematografici Lonigro: "Il mercato paga la pandemia"

Redazione Ansa

 "Se il Natale sarà brillante, anche per i segnali che ci arrivano da Spider-Man, che sono eclatanti, arriveremo quest'anno complessivamente a 30 milioni di biglietti venduti. Nei nostri anni medi pre-pandemia ne vendevano 100 milioni, negli anni migliori 120, in quelli peggiori 80. Abbiamo un problema che non è solo nostro, ma planetario". Lo dice il presidente dell'Unione editori e distributori cinematografici Luigi Lonigro alla presentazione della nuova struttura dell'Anica. "Il nostro era un mercato già debole rispetto ad altri europei ed ha patito in modo importante questa crisi", aggiunge.

"Il nostro era un mercato già debole rispetto ad altri europei ed ha patito in modo importante questa crisi" aggiunge Lonigro, sottolineando però come il settore abbia lavorato unito "applicando i protocolli anticovid più stringenti del mondo". Comunque "dobbiamo lavorare per il futuro, ci arrivano indicatori molto importanti per il 2022, si prevede una crescita globale del 60% del mercato" spiega, ricordando che nell'Unione editori e distributori cinematografici dell' Anica ci sono 24 aziende, che rappresentano il 99% del mercato theatrical. Chiaramente "tutto diventa più complicato. Molto probabilmente andranno fatte scelte dure". Tra i film italiani "potrebbe non avere senso distribuire in sala titoli destinati ad avere un basso box office, o che in altri canali di sfruttamento potrebbero avere una via meno sfidante. Sarà difficile per tutto il prodotto medio. Purtroppo l'attenzione degli spettatori sta premiando solo gli eventi". La fascia "tra un milione e mezzo e tre milioni di incassi è praticamente assente, a parte Moretti, Martone e forse Sorrentino, stando ai primi dati avuti. Dovremmo lavorare tutti insieme, e cercare di mettere da parte interessi corporativi per pensare al bene comune". Nella pandemia "il mercato theatrical è stato il settore del cinema più colpito, i sostegni ci hanno permesso di andare avanti e possiamo dire che dalla riapertura non abbiamo perso neanche un'azienda di distribuzione". Invece per le sale cinematografiche "solo l'8% del montante schermi non è operativo, stiamo lavorando per la riattivazione dell'intero mercato". Tuttavia, ha sottolineato, bisogna "cambiare, perché è cambiato l'atteggiamento del pubblico e la modalità di fruizione dei contenuti. Servirà l'asticella alzata sulla selezione del prodotto".

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