Cultura

100 anni fa nasceva Gian Luigi Rondi

Decano della critica e protagonista del cinema italiano

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 09 DIC - Il 10 dicembre avrebbe compiuto 100 anni Gian Luigi Rondi, uno dei simboli della critica e protagonisti del cinema italiano, creatore di rassegne e premi, direttore e presidente di Festival e riconoscimenti, dalla Mostra del Cinema alla Festa di Roma, passando per i David di Donatello. Scomparso a Roma 5 anni fa, il 22 settembre 2016, Rondi, al quale la Casa del Cinema dedicherà un omaggio a gennaio, nasce il 10 dicembre 1921, a Tirano (Sondrio) e cresce fra Genova e Roma (il fratello minore, Brunello, nato nel 1924 è diventato sceneggiatore e regista di cinema, drammaturgo, poeta, musicologo). Partigiano e combattente antifascista, si laurea nel 1945 in giurisprudenza e intensifica la sua attività di giornalista, saggista e critico, colto e ironico, prima teatrale poi cinematografico, innanzitutto come storica firma de Il Tempo.
    Il cinema - aveva raccontato all'ANSA dieci anni fa, quando aveva festeggiato i 90 anni - ha significato moltissimo se non tutto per me. Gia' nel '47, non contento di essere critico, ho cominciato ad inventare festival e dirigere quelli gia' esistenti". Negli anni Sessanta, approda anche in tv con diversi cicli cinematografici dedicati a grandi registi e partecipa a giurie internazionali tra cui Berlino (1961), Cannes (1963), San Sebastian (1968). Nel 1971 è alla Biennale di Venezia come Commissario, e al Lido torna come direttore dal 1983 al 1986. Medaglia d'oro come benemerito della cultura, Cavaliere di Gran Croce e Grande Ufficiale della Repubblica Italiana e Legion d'Onore di Francia, Rondi ricordava con autoironia che "mio fratello Brunello, mettendo mano alla sceneggiatura di Ginger e Fred di Fellini, inventò, pensando a me, a un personaggio che era l'uomo piu' decorato d'Italia tanto da doversi fare uno smoking allargato''. Per il cinema è stato anche sceneggiatore, collaborando con registi come Pabst, Mankiewicz, Clair e Wajda e ha firmato alcuni documentari di carattere storico. La cosa "più importante per me è continuare a stimarsi sempre - spiegava -. Sono cattolico e faccio spesso esame di coscienza sulle mie azioni, anche come cittadino". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it