Cultura

Eredi Aldo Gucci contro 'House of Gucci', lede dignità

Si riservano ogni iniziativa contro film a tutela del nome

Redazione Ansa

"I membri della famiglia Gucci si riservano ogni iniziativa a tutela del nome, dell'immagine e della dignità loro e dei loro cari". Così si chiude una dura lettera firmata dagli eredi di Aldo Gucci, contro il film di Ridley Scott, 'House of Gucci', in sala dal 16 dicembre in Italia. Lamentano che la produzione ''non si è curata di interpellare gli eredi prima di descrivere Aldo Gucci'', e giudicano ''ancora più censurabile'' la ricostruzione ''di una donna definitivamente condannata per essere stata la mandante dell'omicidio di Maurizio Gucci'' dipinta nel film e nelle ''dichiarazioni dei membri del cast, come una vittima''.

Nella lettera si accusa di "una narrazione tutt'altro che accurata"; una visione dei "membri della famiglia Gucci come teppisti, ignoranti e insensibili al mondo che li circondava" e soprattutto "i toni indulgenti nei confronti di una donna che, definitivamente condannata per essere stata la mandante dell'omicidio di Maurizio Gucci, viene dipinta non solo nel film, ma anche nelle dichiarazioni dei membri del cast, come una vittima che cercava di sopravvivere in una cultura aziendale maschile e maschilista". Una circostanza secondo gli eredi lontana dalla verità: "Gucci - si legge nella lettera - è stata un'azienda inclusiva. Anzi, proprio negli anni '80, il contesto storico in cui è ambientato il film, "erano diverse le donne che ricoprivano posizioni di vertice: che fossero membri della famiglia o estranei ad essa".

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