(ANSA) - ROMA, 09 MAG - "Sono grata ai grandi registi, ma
anche a quelli piccoli, coi quali ho lavorato e grata ai miei
figli che mi hanno insegnato la pazienza e così ho saputo
aspettare anche questo premio". Sandra Milo, che martedì 11
maggio, nella serata condotta da Carlo Conti su Rai1, sarà
insignita del David di Donatello alla carriera, commenta
entusiasta, in un'intervista all'ANSA, il riconoscimento che -
dice - "vale più di un David ad un solo film, perché li premia
un po' tutti. E sono felice perché non è solo un riconoscimento
ai grandi registi, ma anche ai piccoli registi con cui ho
lavorato, perché chi fa questo lavoro lo fa con passione, dà
tutto se stesso, non sempre riesce, è chiaro, ma il merito c'è
lo stesso".
L'attrice, 88 anni, dei quali 66 vissuti davanti alla
macchina da presa, si dice quindi "grata soprattutto per loro".
"E poi ringrazio anche i miei figli, che mi hanno insegnato la
pazienza, e sono felice di ricevere questo premio adesso". Alla
domanda sul film al quale sia più affezionata, non ha
esitazioni: 'La visita' di Antonio Pietrangeli. "Penso che sia
la mia migliore interpretazione, anche se ho lavorato con
grandissimi registi come Fellini, Rossellini, Bolognini, Zampa -
non li ricordo tutti - e anche con i grandi registi francesi
come Renoir".
Ma il suo nome, il suo volto e il suo successo sono
certamente legati a Federico Fellini. Tra i film del regista
sceglie '8 ½' che definisce "un capolavoro assoluto e
insuperato. E' il più bel film del mondo, straordinario,
geniale, ogni volta che lo guardo scopro qualcosa di nuovo e di
attuale, non è un film che appartiene al passato e basta, vale
ancora oggi tantissimo", conclude. (ANSA).
Sandra Milo, il David alla carriera vale di più
"E' per tutti i film. Migliore interpretazione? Per Pietrangeli"