Cultura

'Un Giorno La Notte', viaggio a 20 anni in disabilità visiva

Da 27/4 in streaming docu di Michele Aiello e Michele Cattani

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 APR - Sainey, un ventenne gambiano che a causa di un male irreversibile rischia di diventare totalmente cieco, si racconta in 'Un giorno la notte', il documentario di Michele Aiello e Michele Cattani che eccezionalmente, martedì 27 aprile, in occasione della sua uscita, sarà disponibile gratuitamente nella versione audio descritta con la voce di Andrea Pennacchi sulle piattaforme partecipa.zalab.org e su MioCinema.com. Poi dal 28 aprile sarà disponibile, in streaming a noleggio, sulle due piattaforme nella doppia versione con l'audiodescrizione e senza.
    Il film non fiction, prodotto da Zalab Film Srl con il contributo di Regione Veneto -Por Fesr Veneto 2014-2020 e il sostegno della Regione Emilia Romagna, segue il percorso di Sainey, che solo dopo aver attraversato il Sahara e il Mediterraneo con l'obiettivo di trovare una cura, ha scoperto che la malattia si chiama "retinite pigmentosa" e che purtroppo è degenerativa e incurabile. Dopo aver raggiunto l'Italia e aver saputo che anche qui non esiste una cura, è deciso a imparare più cose possibili per prepararsi alla cecità. In questo viaggio verso l'oscurità, Sainey incontra un nuovo amico e scopre e la passione per un nuovo sport, il baseball. Così decide di filmare la sua storia in prima persona e di mostrare al mondo che bisogna reagire anche contro le difficoltà più grandi.
    "Ci sono due punti di vista nel film - spiegano i due cineasti nelle note di regia - uno soggettivo, che è girato dal protagonista e co-autore di questa storia, Sainey; e uno osservativo, girato da noi registi". L'auto-narrazione di Sainey "fa uso del video partecipativo, una tecnica che offre a tutte le persone, anche principianti, l'opportunità di esprimere il proprio punto di vista attraverso la produzione audiovisiva".
    Per Sainey è stato importante soprattutto "far conoscere alle persone una rara e poco nota disabilità visiva" e allo stesso tempo "far scoprire un intero nuovo mondo alle persone con una disabilità simile: un mondo fatto di sport, arte, istruzione e molto altro". (ANSA).
   

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