Cultura

Il regista di Parasite Bong Joon-Ho presidente giuria a Venezia 2021

78/a Mostra in programma dal primo all'11 settembre

Redazione Ansa

 Benedetto da Cannes, santificato agli Oscar il regista sud coreano Bong Joon-ho, protagonista assoluto e senza rivali della stagione cinematografica scorsa con Parasite - acchiappatutto dei premi più prestigiosi dalla Palma d'oro 2019 alle 4 statuette di Hollywood 2020 con record incluso (il primo film in lingua straniera a vincere nella categoria miglior film nella storia degli Academy) - approda a Venezia.
Il direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera lo ha proposto al cda della Biennale che ha approvato e oggi annunciato: sarà il presidente di giuria del 78/mo festival, in programma, se la pandemia lo permetterà, dall'1 all'11 settembre 2021. Metà gennaio è storicamente il momento di annuncio dei presidenti di giuria: un anno fa il 14 Cannes annunciò Spike Lee, il giorno dopo Venezia replicò con Cate Blanchett. La pandemia ha spazzato via il festival francese, la Mostra del cinema per una congiuntura astrale fortunatissima si è fatta, risultando tra le cose da ricordare del tempo del coronavirus: il primo festival internazionale dal vivo e in sicurezza che si è potuto svolgere. Oggi la Biennale tenta con fiducia di ripercorrere la strada, Cannes non ha dato annunci sottintendendo che Spike Lee è confermato per il 2021 sebbene il festival sia tutt'altro che certo dall'11 al 22 maggio mentre più probabilmente slitterà in avanti, forse a giugno o chissà (con un cartellone congelato che comprende tra l'altro il nostro Nanni Moretti con Tre Piani e l'apertura di The French Dispatch di Wes Anderson). Due cose sicure: ad oggi il Palais du festival, il cuore del festival, è riconvertito a centro di vaccinazioni e Venezia puntella le sue fondamenta con un regista habituè di Cannes.
"La Mostra di Venezia porta con sé una lunga e ricca storia - afferma Bong Joon-ho - e sono onorato di essere coinvolto nella sua meravigliosa tradizione cinematografica. Come presidente della Giuria e soprattutto come incorreggibile cinefilo, sono pronto ad ammirare e applaudire tutti i grandi film selezionati dal festival. Sono pieno di autentica gioia e di speranza". Per Barbera è "la prima, bella notizia della 78/a edizione della Mostra del Cinema di Venezia". Il grande regista coreano è "oggi una delle voci più autentiche e originali del cinema d'autore mondiale. Gli sono immensamente grato per aver accettato di mettere la sua passione di cinefilo attento, curioso e privo di pregiudizi, al servizio del nostro festival. È un piacere e un onore poter condividere la felicità di questo momento con i tantissimi ammiratori dei suoi film straordinari, disseminati ovunque. La scelta di affidare la Giuria, per la prima volta nella sua storia, alla guida di un cineasta coreano è anche la conferma che l'appuntamento veneziano - conclude il curatore - guarda al cinema di tutto il mondo, e che i registi di ogni Paese sanno di poter trovare a Venezia la loro seconda casa". Su tutto questo (e il resto ovviamente) l'incognita della pandemia e la campagna di vaccinazione di massa.

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