Cultura

Anna Ferzetti, io tra la famiglia, 'Picchio' e la solitudine

L'attrice e moglie di Favino racconta il suo #iorestoacasa

Redazione Ansa

Si capisce subito che stare chiusa in casa non è facile per Anna Ferzetti, anche se è una convivenza forzata vissuta in famiglia, con il marito Pierfrancesco Favino (detto 'Picchio'), le loro figlie, (Greta, 14 anni e Lea, 8) a cui si è aggiunta, per l'occasione, la madre dell'attrice, Claudia Verdini. "Il mio umore - racconta l'attrice all'ANSA - dipende dalla giornata, da come mi sveglio. Di giorno in genere va meglio, al mattino faccio la mia ora di ginnastica e tendo a non accendere la tv, a non sentire i notiziari, ma la sera arriva l'ansia. Con le bambine in casa ho poi cercato di sdrammatizzare, ho dovuto spiegare comunque che non si poteva più uscire".

E ancora l'attrice, classe 1982 e figlia di Gabriele Ferzetti: "Sono in quarantena insieme a mia madre che ha 68 anni. Insomma intorno a me tanta famiglia, ma nonostante questo ho scoperto di essere una persona solitaria e così ogni tanto mi devo isolare, prendere i miei tempi. Comunque - continua - in questo periodo sto leggendo molto e vedendo tanti film, anche perché sono di natura iperattiva e non riesco mai a stare ferma. Per quanto riguarda il lavoro, sto realizzando dei video di presentazione, insieme a Roberto Ciufoli, per la prossima edizione del festival Cortinametraggio (al via il 23 marzo, ndr) che sarà quest'anno solo online". E la cucina? "A quella ci pensa Picchio, sta a lui cucinare, mentre io sono quella che pulisce tutto. In compenso faccio i dolci, anche troppi in questi giorni in cui siamo chiusi in casa".

Guardando al futuro, sottolinea l'attrice, "cerco di pensare positivo e immaginare che tutto questo finisca presto. In questo clima strano, comunque, nessuno sa bene quando ripartirà tutto, in caso - dice scherzando - ho il mio piano b. Mi piace molto la radio e anche stare coi bambini o insegnare pilates. Insomma non sono una che si perde, ho fatto nella mia vita tanti lavori diversi tra cui l'accompagnatrice di turisti tedeschi in giro per Roma e sono stata anche una sportiva: praticavo canottaggio, scherma e pentatlon". Felice per la candidatura ai David di Donatello 2020 come miglior attrice non protagonista per Domani è un altro giorno, tra gli appuntamenti della Ferzetti la serie Curon di Fabio Mollo e Lyda Patitucci, in onda su Netflix la prima settimana di giugno. "Posso rivelare poco - dice -. È un mistery, una storia sovrannaturale con al centro un campanile che esce dall'acqua. Io interpreto una donna del posto, una insegnante di liceo". Il ruolo che le piacerebbe interpretare? "Non ho una risposta precisa, ma forse Antigone è quello che mi attira di più. Mi piacciono comunque i personaggi capaci di sorprendermi. È il caso di 'Servo per due' di Favino (anche protagonista) e Paolo Sassanelli. Lì facevo Zaira, una donna che parla in dialetto romagnolo, una persona molto lontana da me. In questi casi ti diverti davvero sicuramente più di quando interpreti ruoli che ti somigliano e tutto è più facile".

Infine, ancora una riflessione su questo presente oscuro: "Non si sa perché, ma in casa in questo periodo dormiamo tantissimo - dice -. Non faccio altro poi che fare faccende di casa, pulire, fare la lavatrice. In questi giorni ho buttato cose impensabili dopo aver scoperto il magico mondo del riordino. Una cosa è certa - conclude -, come molti dicono, questo stare tanto insieme in coppia in casa non si sa a cosa porterà davvero, forse a fare la fortuna degli avvocati divorzisti".

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