Cultura

Golino, madre senza trucco per Sciamma

In sala dal 19 'Ritratto della giovane in fiamme'

Redazione Ansa

Arriva in sala dal 19 dicembre con Lucky Red - dopo il Festival di Cannes dove ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura - 'Ritratto della giovane in fiamme' di Celine Sciamma, un film definito dalla stessa regista "femminile e femminista". Una storia delicata d'amore tra due donne nella Francia del 1770 che ha nel cast anche Valeria Golino nei panni di una contessa, madre della coprotagonista (Helene Haenel), nel ruolo, forse per la prima volta, di una donna di età avanzata.

"Sì la Sciamma mi ha voluto madre e per giunta senza trucco, ma la sceneggiatura mi aveva subito conquistato", dice oggi a Roma l'attrice nell'incontro stampa tenuto insieme alla regista. Questa la storia. Una pittrice, Marianne (Noémie Merlant), riceve l'incarico di realizzare il ritratto di nozze di Héloise (Haenel), giovane donna appena uscita dal convento. La ragazza però non vuole sposarsi e quindi inizialmente rifiuta il ritratto, ma Marianne cerca di osservarla comunque per poterla dipingere a sua insaputa. Tra le due donne nasce lentamente però una storia d'amore in un film molto delicato, pieno di sguardi, mitologia e un pizzico di Sabba. "La madre che interpreto per la Sciamma - dice la Golino - è una donna severa, malinconica. Ho usato la tristezza che mi suscitava questo personaggio per interpretarlo. Sono amica di Celine -aggiunge -, la stimo molto, la trovo una regista elegante, intelligente, capace di essere molto profonda. Io sono completamente diversa, più irruente. La sua storia d'amore tra donne io l'avrei fatta piena di colpi di scena, burrascosa, invece lei la fa scorrere liberamente".

"Non voleva essere un resoconto di come le donne si amano - spiega invece la regista -. Questo mio film è sull'amore e basta, al di là dei sessi in un immaginario erotico in cui tutti si possono riconoscere". Per la Golino nessuno scandalo che sullo schermo venga rappresentato un amore lesbico: "Forse dieci anni fa. Ora si vedono tutti i tipi di amori tra cinema e tv, spesso in modo superficiale o troppo politicamente corretto e questo mi infastidisce. La cosa peggiore è essere retorici. Un artista deve restare se stesso, integro, sta qui la sua bellezza. Ed è per questo che non sopporto i social: essere legati ai like o ai commenti lo trovo assurdo, rischi di fare cose per compiacere gli altri". Per Valeria Golino due film appena conclusi, 'Sei tornato' di Stefano Mordini e 'La terra dei figli' di Claudio Cupellini. Infine una serie tv a cui sta lavorando da regista: 'L'arte della gioia' ispirata al libro scandalo dell'attrice e scrittrice siciliana Goliarda Sapienza.

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