Cultura

Favino, io tra Buscetta, Craxi e Moro

Bellocchio lavora a Esterno notte

Pierfrancesco Favino

Redazione Ansa

BERLINO - Le prime scene del Traditore, quelle che riguardano il maxi processo, nelle proiezioni Usa dove il film è in corsa per gli Oscar, sono state oggetto di vera ilarità. "C'è chi ha visto in queste scene la pochezza della mafia, o perlomeno una mafia inedita" dice Pierfrancesco Favino, che presta il volto a Tommaso Buscetta nel film, rimasto a bocca asciutta agli Efa a Berlino, pur essendo in corsa con 4 candidature. Mentre il regista Marco Bellocchio: "Questa ilarità della parte processuale è stata vista come registro teatrale, melodrammatico, a loro l'aula bunker sembrava uno zoo con i suoi oltre 400 imputati".

Quanto al personaggio di Bettino Craxi, al quale Favino ha dato il volto in Hammamet di Gianni Amelio, in sala dal 9 gennaio, dice l'attore: "Craxi e stato sicuramente un personaggio controverso, ma io non l'ho interpretato pensando a questo. Ho cercato solo di rappresentare quello che lui sentiva dentro. Il fatto di essere controverso è qualcosa che gli attribuivano gli altri e di cui lui era incosciente".

Per Favino ora c'è Padre Nostro di Claudio Noce, un film da lui prodotto e interpretato nei panni di un prefetto antiterrorismo negli anni di piombo. "Una storia vista da due ragazzini in cui riaffiora anche un mio ricordo del giorno dell'attentato a Moro. Ricordo - sottolinea Favino - che per noi fu un giorno di festa. Perché chiusero le scuole e le mamme ci portarono a casa per coccolarci. Noi ovviamente non capivamo nulla di quello che stava accadendo". La vicenda di Aldo Moro è centrale anche nella vita di Marco Bellocchio che sta appunto girando su questo fatto tragico della storia di Italia una serie tv, pluri-prodotta, dal titolo Esterno notte, una sorta di controcampo del suo film Buongiorno, notte. "Siamo alla quarta delle sei puntate - rivela Bellocchio. Sarà una serie molto costosa purché vogliamo ricostruire ciò che accadde fuori dalla prigione dello statista democristiano, mettere a fuoco e persone che lo aiutarono, ma ci saranno anche delle rivelazioni storiche poco conosciute". Il cast è ancora super segreto: "Non posso rivelare nulla" dice il regista che però ammette che nelle sue conversazioni con Martin Scorsese è emerso il carattere forte della morte, in The Irishman come ne Il traditore. Il fatto è che "non c'è tempo da perdere e io non credo in una seconda vita".

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