Cultura

Summer, un La La Land russo anni '80

Il regista Serebrennikov, inviso a Putin, ora sotto processo

Redazione Ansa

ROMA - Mentre il regista, Kirill Serebrennikov, è in questi giorni alla sbarra a Mosca per frode fiscale - imputazione dietro la quale secondo molti osservatori ci sarebbero motivi politici nonché un tentativo di punire l'atteggiamento critico di Serebrennikov nei confronti delle autorità - arriva in sala in Italia, dal 15 novembre con I Wonder, il suo film 'Summer', già in corsa per la Palma d'oro al Festival di Cannes dove non a caso la sedia del regista era rimasta vuota.

Peccato. Perché il film di oltre due ore è una sorta di La la Land rock russo che ti tiene incollato e insieme ti fa ballare. Girato sincopatamente in bianco e nero e a colori e con interventi grafici pop d'epoca, ti fa piombare nella Russia degli anni Ottanta, all'epoca Breznev, quando la scena rock era solo agli inizi e veniva vista come pericolosa. Ovvero, come una musica controrivoluzionaria, una contaminazione dell'odiato Occidente capitalista. Le prime sequenze dicono tutto del clima di allora. Ci ritroviamo in un club rock di Leningrado, concessione del regime alla voglia di musica di questa nuova generazione 'degenerata': qui un gruppo rock suona, ma i giovani spettatori restano seduti, ingessati, non si muovono più di tanto per non rischiare di essere ripresi da funzionari del regime sovietico attenti a ogni movimento di troppo. Di scena comunque in 'Summer' la biopic di due leggende del rock russo come Viktor Tsoi (cantante, chitarrista, attore, poeta e vigile del fuoco e leader della rock band Kino) e Mike Naumenko, frontman degli Zoopark, entrambi morti giovanissimi.

Divisi o complici nei gusti musicali - si va dai Doors a Iggy Pop, dagli Who a Lou Reed, dai Sex Pistol ai Velvet Underground - Tsoi (Teo Yoo) e Mike (Roman Bilyk/Roma Zver) si ritroveranno a condividere, con grande rivoluzionaria civiltà, anche la stessa donna, Natasha (Irina Starshenbaum), moglie di Mike, in una delicata storia d'amore che ricorda Jules e Jim.

Serebrennikov, prevalentemente regista teatrale, dal 17 ottobre sotto processo, è accusato di frode fiscale per aver sottratto 68 milioni di rubli (circa 900 mila euro) per finanziare il progetto artistico Platforma. Ma l'ex direttore del teatro di avanguardia Gogol ha avuto il pieno sostegno di attori e registi sul buon lavoro svolto a Platforma. In passato, va detto, il regista si era opposto all'annessione della Crimea e aveva appoggiato il movimento Lgtb, entrambe cose non troppo ben viste dal Cremlino. Va ricordato, infine, che nel 2006, alla prima Festa Internazionale di Roma, il suo 'Izobrajaya Zhertvy - Playing the Victim' aveva vinto il premio come miglior film della giuria allora presieduta da Ettore Scola.

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