Cultura

Servillo, porto Jack London nel cuore dei bambini

Attore è voce narrante cartoon Zanna Bianca, in sala da 11/10

Redazione Ansa

"Porto Jack London nel cuore dei bambini", questo il messaggio di Toni Servillo oggi a Roma in qualità di voce narrante di Zanna Bianca, film d'animazione di Alexandre Espigares in sala dall'11 ottobre distribuito da Adler Entertainment. E dall'attore un accenno alla sua partecipazione al 'Pinocchio' di Matteo Garrone (dovrebbe essere Geppetto): "È tutto da preparare - dice - una sfida straordinaria su un testo che ha avuto mille letture. Con Matteo, che è un grande regista, farei qualsiasi cosa e qualsiasi ruolo".

Lo 'Zanna Bianca' di Espigares, Premio Oscar nel 2015 per il Miglior cortometraggio d'animazione (Mr. Hublot), segue la tradizionale storia scritta da Jack London, pubblicata nel 1906, raccontando le vicende di un lupo, con un quarto di sangue di cane, creatura fiera e coraggiosa, che resterà più volte vittima della crudeltà dell'uomo. Il tutto ambientato nelle terre del Grande Nord, dove Zanna Bianca viene prima accolto da Castoro Grigio e poi ceduto a un uomo crudele, che lo obbligherà a trasformarsi in un cane da combattimento.

Per Servillo grande rispetto per il mestiere del doppiaggio "non sono uno specialista - dice -, ma ogni volta mi tremano le gambe" e anche verso il cinema animato: "Opere come Zanna bianca appartengono alla grande letteratura e i ragazzi si avvicinano a un grande scrittore e al suo universo. Ho trovato poi bello e coraggioso in questo film che gli animali non parlino, non abbiano le voci spesso stucchevoli da bambini viziati e poi nel libro di London il lupo è portatore di un grande messaggio: quello di non essere solo spettatore della vita altrui, ma di vivere in prima persona. È quello che pensa Zanna Bianca da cucciolo quando va a passeggio con la madre e ammira la natura: è la scena più bella di tutto il film e un momento di grande letteratura". Da bambino il cartoon più amato dall'attore è stato 'La spada nella roccia', mentre la sua vera vocazione resta il teatro:" È il mio mestiere principale anche se non amo fare graduatorie. Lo faccio da quando avevo 17 anni e credo che in teatro si crei una relazione con il tuo personaggio molto intima e continuata, cosa che non succede al cinema. Cinema e teatro sono un po' come marito e moglie che dormono in camere separate".

E la tv da Servillo mai frequentata? "Nessun pregiudizio, ma non ho mai avuto fino ad ora una proposta valida. Se mi arrivasse una cosa interessante come 'Heimat' o 'Berlin Alexanderplatz' perché no?".

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