(ANSA) - VENEZIA, 9 SET - Un bilancio nel segno di numeri
tutti positivi e con una parola tormentone: Netflix. E non
poteva essere altrimenti visto che il direttore artistico della
75/a Mostra di Venezia, Alberto Barbera, e Paolo Baratta,
presidente della Biennale, sono stati testimoni e artefici di
una piccola rivoluzione, quella di aver consegnato a 'Roma' di
Alfonso Cuaron il primo Leone d'oro andato a un film prodotto
dal colosso mondiale dello streaming, quello che per molti è il
nemico delle sale.
"Tutte le eventuali polemiche su questa vittoria sono effetto
di una nostalgia che non si misura con la realtà di Netflix, la
piattaforma più importante, ma che vede protagonista anche
Amazon e - dice Barbera - sicuramente a breve altri soggetti.
Sembra comunque che Netflix stia per comprare una catena di sale
cinematografiche negli Usa. Insomma il futuro sarà tra sale e
questa nuova realtà streaming". E ancora il direttore artistico,
il cui mandato scadrà nel 2020: "Difendere il passato significa
solo perdere opportunità".
Barbera, il futuro tra Netflix e le sale
Eventuali polemiche figlie nostalgia che non fa conti con realtà