(ANSA) - VENEZIA, 7 SET - Tecnica e coraggio non sempre vanno
d'accordo, specie nelle arti marziali. Così è per il
protagonista di Killing del giapponese Shinya Tsukamoto, ultimo
film in concorso alla Mostra di Venezia che si chiude l'8/9.
E che ci sia un problema in Mokunoshin Tsuzuki (Sosuke
Ikematsu), giovane ronin (samurai senza padrone), lo si capisce
subito: bravissimo nel combattere compulsivamente con il suo
amico contadino con il suo bokken di ciliegio (spada
d'allenamento), ma con la katana, quella vera, quella che dà la
morte, è un'altra cosa.
Ci troviamo alla periferia di Edo (la vecchia Tokyo) e nello
stesso villaggio del giovane Tsuzuki c'è una contadina (Yu Aoi)
alla quale è sentimentalmente legato. Ma quando nello sperduto
paesino arriva un gruppo nutrito di balordi pieni di armi, il
ragazzo ha problemi nel difendere la sua ragazza e il suo onore
di guerriero. Nel frattempo nel villaggio arriva un vero esperto
samurai che vuole assoldarlo, ma solo dopo aver misurato il
coraggio di uno Tsuzuki in crisi.
Killing, se la katana è un ornamento
Al Lido l'ultimo film in concorso, del giapponese Tsukamoto