Cultura

Huppert, mia Eva non è femme fatale

Attrice protagonista del film di Jacquot in concorso

Redazione Ansa

(ANSA) BERLINO 17 FEB - Un thriller dell'anima, volutamente contorto e con al centro la tradizionale lotta dei sessi. Eva di Benot Jacquot, che segna la sesta collaborazione del regista con Isabelle Huppert, si presenta così. Il film in concorso al Festival di Berlino è un'adattamento dell'omonimo romanzo di James Hadley Chase del 1947 e racconta di Eva (Huppert) donna misteriosa e apparentemente luciferina, che fa la escort di alto bordo. La donna entra nella vita di Bertrand (Gaspard Ulliel), uomo molto più giovane di lei, finto scrittore e troppo fiducioso del suo fascino. Il loro incontro è occasionale e si svolge durante una tempesta di neve. Bertrand pensa di poter utilizzare la donna per la sua sterile creatività, ma poi per lui è ossessione d'amore fino alla perdita di sé.
    "No la mia Eva non è affatto una femme fatale. È troppo moderna e lontana da quella immagine. Certo quando si tratta di un certo tipo d'amore la colpa c'è è inevitabile", dice la Huppert oggi a Berlino.
   

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