Cultura

Francesca Comencini, i miei frammenti d'amore

La regista, molestie? Coraggio donne può invertire patriarcato

Redazione Ansa

'Amori che non sanno stare al mondo', ultimo film di Francesca Comencini, tratto dal suo romanzo omonimo edito dalla Fandango, racconta in modo frammentario (non a caso è ispirato a 'Frammenti di un discorso amoroso' di Roland Barthes) la dialettica dell'amore nelle sue forme più parodistiche. Già al Festival di Locarno e in programmazione al Torino Film Festival, il film arriva in sala dal 29 novembre in 120 copie distribuite da Warner.

"Racconto un po' il flusso degli amori reali che fanno fatica oggi a vivere la quotidianità" dice a Roma la regista, che non manca anche di parlare del caso delle molestie sessuali. "Credo serva uno sforzo per portare questa riflessione a livello politico. In tutto il mondo le donne hanno iniziato a parlare - aggiunge la Comencini da sempre impegnata nella battaglia per la parità di genere -. E sono state coraggiose a farlo. Mi dispiace per gli attacchi ad Asia Argento, ma credo che quello che sta accadendo sia un modo per far invertire rotta al sistema del patriarcato".

Al centro del film della Comencini il grande, ossessivo amore della docente universitaria Claudia (Lucia Mascino) verso il collega Flavio (Thomas Trabacchi). I due si sono amati a lungo e con grande passione, ma poi la storia è finita e per lei diventa ossessione, parola, sfoghi con l'amica Diana (Carlotta Natoli) fino a inedite esperienze omosessuali da vivere con Nina (Valentina Bellè). Tutto per dimenticare. Per Flavio è invece diverso, riesce ad andare avanti e quando un giorno incontra poi la trentenne Georgia (Camilla Sevino Favro) si ricostruisce una vita. "Ho immaginato questo racconto come un flusso di coscienza frammentario per raccontare di questa donna che cerca di mettere insieme i cocci della sua vita per poi ritrovarsi in un apparente disordine", dice la regista. E ci tiene a dire poi: "Non è un film sull'amore, ma che ragiona sull'amore nell'attuale momento storico nel quale gli uomini sono un po' impauriti". "Ho sentito una folgorazione per questa storia - dice la Mascino - perché è esattamente tra tragedia e commedia. Quando l'abbiamo presentato in Russia tanta gente si è messa a piangere abbracciandosi, è un film che li ha trafitti".

Thomas Trabacchi, essendo l'unico uomo nel cast, parla divertito di "minoranza etnica" e aggiunge: "Il mio personaggio è portatore di un mondo che non ci sa fare con l'amore". Infine la brava Carlotta Natoli, l'amica e collega di Claudia capace di ascoltarla per ore pur di consolarla dice: "Diana gioca sempre in controtempo nel dramma della Comencini e devo dire che mi è capitato spesso di appoggiarmi a persone come lei quando ero in crisi. Per me - conclude - Amori che non sanno stare al mondo è un film che solleva domande, più che dare risposte".

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