Cultura

The Broken Key, esoterismo e star

Dal 16/11 il film di Louis Nero con Lambert, Hauer e Madsen

Redazione Ansa

Un guazzabuglio di cultura esoterica tutta in un film pieno di camei di star. È quello che ho fatto Louis Nero con 'The Broken Key' che non solo ha utilizzato il padre, lo aveva già fatto in 'Rasputin' e 'Il mistero di Dante', ma anche Christopher Lambert, Rutger Hauer, Michael Madsen, Geraldine Chaplin, William Baldwin, Maria De Medeiros e Kabir Bedi. Il film racconta un'avventura, ambientata tra presente e futuro (2033), ma che parte dall'antichità e con al centro un manoscritto egizio (ancora conservato nel Museo di Torino).

Il film, che sarà distribuito in oltre 60 paesi nel mondo (in Italia dal 16 novembre con L'Altrofilm), è una coproduzione internazionale tra l'italiana L'Altrofilm, la Red Rocks Entertainment (UK) e l'americana Fantastic Films International. Infine c'è la collaborazione di Film Commission Torino Piemonte. ''Un film concepito sulla linea orizzontale delle Sette Arti Liberali, la cui pratica ascetica - spiega il regista -, secondo la fulgida interpretazione Dantesca, può portare alla trasmutazione dei Sette Peccati Capitali nelle corrispondenti Virtù Cardinali. L'intento è quello di far vivere al pubblico, come al protagonista, un percorso di purificazione spirituale dai peccati, ambientato in una visionaria Torino del futuro, dove la cultura popolare è intrisa di palpabile mistero''.

Nel futuro di The Broken Key, la libertà dell'essere umano è in pericolo. Il mondo è controllato dalla Grande Z: la Zimurgh Corporation. Sullo sfondo di questa visione del domani, il ricercatore inglese Arthur J. Adams (Andrea Cocco) viene spinto all'avventura dal padre putativo, il professor Moonlight. La ricerca del frammento mancante di un antico papiro, protetto dalla misteriosa confraternita dei seguaci di Horus, viene ostacolata da indecifrabili omicidi legati ai sette peccati capitali. Arthur, insieme alla sua assistente (Diana Dell'Erba) dovrà addentrarsi nei meandri di una misteriosa metropoli del futuro, specchio della sua anima, per ritrovare il pezzo mancante e salvare l'umanità intera. E questo tra quadri di Bosch, frammenti della Divina Commedia e l'alchimia di Nikolas Tesla.

''Questo progetto - spiega il regista - nasce tre anni fa anche per la complessità dell'impianto organizzativo. Il mio desiderio era quello di far vivere allo spettatore lo stesso viaggio del protagonista Adams''. Sulla difficoltà dei temi affrontati, spiega Nero:''il cinema non è solo intrattenimento, è arte e ha una funzione così è giusto che il pubblico si faccia delle domande''. Spiega infine il padre del regista Franco Nero:''mi ha convinto a fare questo cameo di un architetto, un egittologo, come potevo dirgli di no. Più che un film di genere e un lavoro molto intellettuale''.

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