Cultura

Gli asteroidi, ragazzi in crisi della Bassa

In sala il 1/1 il film di Maccioni con Delbono e Chiara Caselli

Redazione Ansa

In 'Gli asteroidi', opera prima di Germano Maccioni, in sala dal 1 novembre con Istituto Luce e già al Festival di Locarno (unico film Italiano in concorso), protagonista assoluto è il paesaggio plumbeo, lunare ed esistenziale della Bassa Padana. Nel film, con cast diviso tra professionisti ed esordienti - Pippo Delbono, Chiara Caselli e, per la prima volta, Riccardo Frascari, Nicolas Balotti, Alessandro Tarabelloni e Adriana Barbieri-, la storia di una generazione persa e perennemente in crisi che si ritrova, da un momento all'altro, in una vicenda di crimine e violenza.

E tutto questo in una provincia industriale, sconfinata, ricca dove c'è la crisi, ma quasi non si vede. Qui tre amici diciannovenni, con storie diverse, si ritrovano ad essere coinvolti in prima persona in una serie di misteriosi furti nelle chiese, compiuti da un'inafferrabile 'banda dei candelabri' capitanata da un crudele criminale (Delbono). Ma c'è anche in questa opera prima che cavalca diversi generi, il personaggio di Cosmic, ragazzo pieno di fantasia malata che teme l'incombere di un grande asteroide, monitorato da una stazione astronomica della zona perché destinato a passare molto vicino alla Terra.

Nel cast anche un divertente cameo di Tatti Sanguineti nei panni di un sacerdote alle prese con la confessione. Prodotto da Articolture e Ocean Productions con RAI Cinema il film, spiega il regista oggi a Roma: "è un lavoro complicato, un'opera per certi versi audace, piena di tasselli, di significati filosofici, che non vengono però spiattellati. E questo per fare un film soprattutto umano". E ancora Germano Maccioni: "racconto di una terra bizzarra dove hanno convissuto per anni amministrazione comunista, chiesa cattolica e un'economia florida. Una terra in cui ci sono oggi tanti capannoni fantasmi, tanti suicidi e dove tutto quello a cui ti aggrappi si sgretola". Anche per Chiara Caselli, che nel film è la madre vedova di uno di questi ragazzi problematici, è un ritorno alla sua terra: "mancavo dalla mia Bassa da quando avevo 19 anni e l'ho ritrovata come era con tanto caldo ed enormi zanzare. Interpreto il personaggio di una madre rimasta sola e piena di problemi economici da risolvere. Una donna che ha tutto sulle sue spalle e deve prendere per forza di cose decisioni forti". Molto bella la colonna sonora di Lorenzo Esposito Fornasari con brani de Lo Stato Sociale.

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