Cultura

A Ciambra è il candidato italiano agli Oscar

Diretto da Jonas Adh Carpignano proposto per film straniero

Redazione Ansa

Un anno fa Pietro Bartolo e Lampedusa con il suo carico doloroso di migranti in fondo al mare, quest'anno una comunità 'diversa', i rom di Gioia Tauro, con le loro regole, i loro rituali, i rapporti di forza e di solidarietà, un microcosmo che Jonas Carpignano illumina con una potenza che ha conquistato Martin Scorsese, uno dei suoi produttori. Nel 2016 Fuocoammare di Gianfranco Rosi, nel 2017 è A Ciambra il candidato scelto dall'Italia a rappresentarla agli Oscar per la selezione per il miglior film straniero.
Il cammino è appena cominciato ed è lunghissimo: l'annuncio delle nomination è previsto per il 23 gennaio 2018, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles domenica 4 marzo 2018.
La commissione - composta da Nicola Borrelli, Cristina Comencini, Carlo Cresto-Dina, Felice Laudadio, Federica Lucisano, Nicola Maccanico, Malcom Pagani, Francesco Piccolo - ha preferito A Ciambra nel gruppo dei 14 film iscritti tra cui La tenerezza di Gianni Amelio e Fortunata di Sergio Castellitto.
A Ciambra, che era stato una delle sorprese di Cannes (Quinzaine des Realizateurs) con ottime critiche, è stato selezionato anche a Toronto in Contemporary World Cinema ed è uscito in sala a fine agosto da Academy Two, presente in una decina di sale destinate dopo questa notizia ad aumentare. A dare il titolo è un quartiere di Gioia Tauro, il centro della comunità di zingari in cui Carpignano è entrato "senza voler giudicare minimamente", ma trovando quell'empatia che gli ha permesso di diventare amico di tutte queste persone, ospite alla loro tavola. "Ero con loro fino all'alba a ballare la tarantella e a festeggiare i santi Cosimo e Damiano portati in processione, abbiamo bevuto e ci siamo divertiti poi ho avuto la notizia, in pratica festeggio da ieri", scherza parlando con l'ANSA Carpignano che ha 33 anni è nato a New York da madre originaria delle Barbados e padre italiano. "Sono cresciuto con il cuore in Italia, tornare qui - racconta - può sembrare curioso nell'epoca dei giovani che se ne vanno, ma io mi sento abbastanza fortunato a stare qui, dove ho tutto quello che cercavo, prima di tutto la mia famiglia, i miei parenti. Mio nonno quando c'era, che mi ha contagiato l'amore per il cinema, lui che era tra gli inventori di Carosello. L'Italia, può sembrare strano, è un posto che non si dimentica di te. A New York dopo tre mesi che manchi non ti riconosce più nessuno". Questo 'senso dell'appartenenza' è uno dei valori del cinema di Carpignano che in A Ciambra racconta una storia di formazione: quella di Pio Amato che cresce più in fretta possibile, a quattordici anni beve, fuma ed è in contatto con tutti, italiani, immigrati africani e i membri della comunità rom. Pio segue ovunque suo fratello Cosimo, imparando il necessario per sopravvivere sulle strade della sua città. Il cinema di Carpignano che "entra così intimamente nel mondo dei suoi personaggi che hai la sensazione di vivere con loro", come lo definisce Scorsese, è a metà tra documentario e finzione, attori che non sono attori ma una storia forte da filmare, un "cinema nuovo che non fa più distinzioni tra documentario e finzione arrivando a un'originalità nuova e feconda", dice Paola Malanga, vicedirettore Prodotto di Rai Cinema che ha prodotto il film con Stayblack Productions, RT Features e Sikelia Productions.
Scorsese, che ha puntato il giovane autore tra i talenti emergenti da sostenere, "mi ha fatto sapere di essere molto contento della candidatura e mi fa gli auguri", racconta Carpignano riferendo del regista "super concentrato" sul set del kolossal The Irishman che vede riuniti sul set De Niro, Pacino e Joe Pesci. Sarà decisivo l'appoggio di Martin nella lunga strada da percorrere? E' chiaro che su un simile fan si spera. Gli avversari sono fortissimi, come è ovvio, da In the fade di Fatih Akim (Germania), 120 battiti al minuto di Robert Campillo (Francia), la Palma d'oro The Square di Ruben Ostlund (Svezia), Foxtrot di Samuel Maoz (Israele) per citare titoli noti.

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