Cultura

Easy, commedia western con bara

In sala dal 31 agosto. A Locarno premio per protagonista Nocella

Redazione Ansa

Di 'missioni' per riportare a casa cari estinti, il cinema ne ha raccontate tante, preferibilmente in commedia. Andrea Magnani si inserisce nel filone con la sua opera prima, Easy - Un viaggio facile facile, in sala il 31 agosto con Tucker Film, arricchendo il canone con tinte western e surreali per un avventuroso viaggio fra Italia e Ucraina. A compierlo è il 'lunare' Isidoro detto Isi (Easy), interpretato da Nicola Nocella, che per la sua performance ha vinto a Locarno, dove la commedia era in gara nella sezione Cineasti del presente, il premio Collaterale Boccalino d'oro, assegnato dalla Critica Indipendente, come miglior attore.

Il film, che ha nel cast anche Barbara Bouchet, Libero De Rienzo e Ostap Stupka, prima coproduzione fra Ucraina (dove uscirà il 14 settembre) e Italia, nasce dalla voglia di Magnani, dopo anni come sceneggiatore di fiction, di "tentare una forma di racconto diversa". Di "commedie con bara ce ne sono tante, da Leningrad Cowboys go America a Il responsabile delle risorse umane - spiega - ma io sono inconsciamente molto legato a un certo cinema western, con il cavaliere che si avventura in lande desolate. E 'Easy' per me in questo senso è un western. E' più vicino a un idea di cinema scandinavo o alle commedie italiane di qualche anno fa". Il 'cowboy' contemporaneo in loden, maglione e berretto di lana, creato da Magnani, è Isidoro detto Isi (Easy), 35enne molto sovrappeso, depresso, sotto farmaci, dedito al junk food e sull'orlo del suicidio, che in passato è stato un campione a livello europeo di go kart. Le sue giornate disperate e sempre uguali, passate in casa della madre salutista (Barbara Bouchet), si interrompono quando il fratello Filo (De Rienzo) chiede al protagonista di trasportare fino al Paese natale, l'Ucraina, la salma di Taras, operaio morto nel suo cantiere, per la mancanza delle necessarie misure di sicurezza.

E' l'inizio per Easy di una tragicomica odissea, tra il furto del carro funebre, approdi, insieme al feretro, sui mezzi di trasporto più vari, dal trattore al carretto a cavallo, fughe da stazioni di polizia, salti da ponti, e soprattutto una serie di incontri unici e catartici al di là delle lingue diverse: da un quasi ex prete aspirante rocker a una famiglia di cinesi nella steppa ucraina. "Le lingue diverse riflettono anche il percorso di redenzione del protagonista - dice Magnani -. All'inizio non sa quasi comunicare con se stesso ma si riguadagna la propria vita". Easy "è un antieroe e come lui tutti ci siamo sentiti perdenti qualche volta nella vita". Un aspetto che il regista ha voluto rendere anche attraverso la fisicità del personaggio, e per questo "mi ha chiesto di ingrassare di 20 kg in due mesi - dice Nocella -. Sono molto legato al film anche per la fatica fisica che ha comportato. Dai bagni a fiume quando la temperatura era di quattro gradi alle passeggiate su ponti precari".

Easy per Nocella "non è un perdente tout court, ma un ex enfant prodige che crolla. Non è uno che non ha mai assaggiato la Nutella, ma l'ha assaggiata e gliel'hanno levata. Posso capirlo, anche la mia carriera è stata altalenante, ma con questo film posso dire di aver portato il mio Taras a casa". Quando lo paragonano a John Belushi, Nocella si imbarazza, ma poi risponde sorridendo: "Considero in effetti Easy un po' il mio 'Chiamami Aquila', anche se l'unica cosa che ho fatto meglio di Belushi è essere riuscito ad andare serenamente oltre i 34 anni".

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