Cultura

Giornate degli Autori, tre italiani e Olmi 1968

Il Contagio, Dove cadono le ombre e L'equilibrio in gara

Redazione Ansa

In un'edizione della Mostra del cinema di Venezia (30 agosto-9 settembre) che si annuncia piena di film italiani (si parla di ben 22 titoli), arriva alla 14/a edizione delle Giornate degli Autori, presentata alla Casa del Cinema dal presidente Roberto Barzanti e dal delegato generale Giorgio Gosetti, quello che si annuncia un piccolo capolavoro inedito di Ermanno Olmi, dal titolo 'Il tentato suicidio nell'adolescenza (T.S. Giovanile)'.

Un documentario in bianco e nero girato nel 1968, e commissionato da un'industria farmaceutica (la Sandoz), che racconta i primi pionieristici passi di un reparto di psichiatria a Milano che interveniva nei casi di tentato suicidio. "Ci dà l'esempio di come era vista la psichiatria in quegli anni in Italia", ha spiegato Gosetti, sottolineando la meraviglia di questa scoperta realizzata dall'Istituto Luce.

Ma non finisce certo qui per l'Italia. In concorso tre film: IL CONTAGIO di Matteo Bodrugno e Daniele Coluccini, storia di borgata con Vinicio Marchioni, Anna Foglietta e Vincenzo Salemme; DOVE CADONO LE OMBRE di Valentina Pedicini, il racconto di un'infermiera di un istituto per anziani e del suo assistente che si ritrovano nell'ex orfanotrofio che avevano condiviso nell'infanzia, e L'EQUILIBRIO di Vincenzo Marra, lo scontro tra due sacerdoti con visioni diverse su come gestire la Terra dei fuochi.

Sempre in concorso da sottolineare LOOKING FOR OUM KULTHUM di Shirin Neshat, la storia di un'artista che vuol far rivivere sullo schermo una leggendaria cantante araba, e LONGING di Savi Gabizon, film israeliano sul percorso parallelo di un padre e di un figlio. E l'Italia è presente anche nelle proiezioni speciali. Troviamo I'M di Anne Rita Ciccone, fiaba italiana in 3D su un futuro pauroso; THE MILLIONAIRS di Claudio Santamaria con la Impacciatore e Peppe Servillo, protagonisti una lunga notte, una montagna e una misteriosa valigetta e, infine, RACCONTARE VENEZIA di Wilma Labate, da un'idea di Irene Bignardi, in cui un'attrice si confronta con la città lagunare.

"Il fil rouge di quest'anno? In un panorama così ampio sul cinema italiano l'auspicio - ha concluso Gosetti - è solo quello di sorprendervi almeno un po''".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it