Cultura

Wonder Woman, quando supereroe è donna

In sala 1 giugno superhero movie di Patty Jenkins con Gal Gadot

Redazione Ansa

Dopo 20 anni di tentativi (fra le attrici, via via candidate al ruolo ci sono state Sandra Bullock, Catherine Zeta-Jones, Angelina Jolie), nel pieno della valanga hollywoodiana di supereroi, anche il girl power dell'idealmente femminista, pacifista e idealista, nonché imbattibile guerriera amazzone, in minicostume, tiara, armata di lazo, spada e scudo, creata in casa DC Comics, Wonder Woman, arriva sul grande schermo. Alla regia c'è Patty Jenkins (Monster), prima donna a dirigere un superhero movie, al debutto in Italia (che è stata anche fra le location, tra Matera, costiera amalfitana e Puglia) dal 1 giugno in 550 sale con Warner Bros.

Nel ruolo della protagonista c'è l'israeliana Gal Gadot: una scelta che prima ha fortemente diviso i fan ma ora sembra aver convinto, per il mix di forza, vulnerabilità e humour dato alla parte, anche buona parte dei critici. Nel cast Chris Pine, che dà al suo pilota/spia Steve Trevor un allure da divo anni '30, e fra gli altri, Connie Nielsen, Robin Wright, David Thewlis, Lucy Davis e Danny Huston. ''Ciò che mi ha attratto del personaggio - ha spiegato la 32 enne, mamma di due bambine, Gal Gadot, che conosce l'uso delle armi e le tecniche di combattimento avendo fatto in Israele due anni di servizio militare - è che in lei coesistono diversi aspetti. Lei è la più grande guerriera del mondo dei fumetti ma può essere a volte vulnerabile, sensibile, fiduciosa e confusa, tutto allo stesso tempo. E poi non nasconde mai la sua intelligenza o le sue emozioni''.

E proprio la presenza dell'attrice israeliana ha provocato il divieto di proiezione del film in Libano. Creata nel 1941 dallo psicologo e scrittore William Moulton Marston, ispirandosi a uno dei suoi amori, Olive Byrne, ma anche alle prime femministe e a Margaret Sange, pioniera del controllo delle nascite, Wonder Woman ha avuto un'iconica 'versione' televisiva negli anni '70, interpretata da Lynda Carter, che ha visto il film definendolo ''meraviglioso''. Eppure è già arrivata la prima polemica, per la scelta di due sale della catena di Cinema Alamo a Austin e a Brooklyn, di riservare alcune proiezioni speciali (già sold out) solo alle donne, con proventi devoluti a Planned Parenthood, l'organizzazione, a cui Donald Trump ha tagliato i fondi, che offre assistenza sia alle donne incinte, che a quelle che scelgono di interrompere la gravidanza. Lavorando sulla sceneggiatura di Allan Heinberg, autore per la Dc dei fumetti di Wonder Woman tra il 2006 e 2007, Patty Jenkins, attraverso l'ambientazione di questo primo capitolo (già si parla di sequel) nel 1918, definisce, soprattutto nella prima parte del film, la più riuscita, i momenti più leggeri con tocchi di commedia vintage e quelli più action con atmosfere da war movie. La storia parte sull'isola di Themyscira, patria delle Amazzoni, guidate dalla regina Hippolyta (Nielsen). Qui cresce sua figlia, la principessa Diana (Gadot), istruita al combattimento dalla zia Antiope (Wright), nel timore di un prossimo ritorno del dio della guerra Ares, figlio di Zeus, nemico degli uomini.

Il fortunoso arrivo sull'isola del pilota americano della I guerra Mondiale, Steve Trevor (Pine), in missione per fermare il generale Ludendorff (Huston) e l'inquietante Dr. Poison (Elena Anaya), creatrice di armi chimiche da incubo, porta Diana a sapere del conflitto. Convinta ne sia causa Ares, decide di ripartire con Steve decisa a fermare il Dio. Ma il mondo esterno e gli uomini non sono come li ha immaginati. ''Se solo riuscissimo a vedere il mondo come lo vede Diana - dice Patty Jenkins -. Lei vede una grande oscurità, ma guarda anche oltre e cioè di cosa è capace la razza umana: la grande bellezza. Ha i poteri riservati agli dei e un cuore pieno di pietà e noi volevamo cucirle addosso un racconto, ricco, sfaccettato e divertente''.


   

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