Cultura

Alamar, il vecchio e il mare incontrano un bambino/CLIP ESCLUSIVA

Ambientato nella Riserva naturale di Banco Chinchorro nel Mar dei Caraibi

Alamar

Redazione Ansa

Un vecchio pescatore, il mare e un bambino. Un viaggio ancestrale alla scoperta di se stessi e delle proprie origini. E' il film Alamar, pellicola messicana diretta da Pedro González-Rubio, distribuita dalle realtà indipendenti Ahora!Film, Rossosegnale, Barz and Hippo. 

Il film è ambientato nella natura incontaminata di uno dei più famosi paradisi terrestri marini, la Riserva naturale di Banco Chinchorro, nel Mar dei Caraibi e dichiarato Riserva Naturale della Biosfera nel 1996 dall’UNESCO.

Incentrato sul rapporto uomo-natura e sul delicato equilibrio del luogo in cui il film è stato girato e ambientato, il film è un inno “alla semplicità dell’essere felici” – come afferma il regista - vuole mostrarci come il rapporto parentale trovi nella Natura incontaminata una via per dare significato alla quotidianità e riuscire ad essere felici con poco.

Il film, oltre a sposare tematiche ambientali, vanta la collaborazione con Slow Fish Caribe e Razonatura, il nuovo progetto triennale finanziato dalla Comunità Europea per promuovere la conservazione della biodiversità della barriera corallina e costiera. Inoltre sarà presentato il 20 maggio durante la manifestazione Slow Fish che si terrà a Genova.

Matraca è un anziano che esercita la pesca con metodi antichi nel Banco Chinchorro. Un giorno suo figlio Jorge lo raggiunge con il nipotino, Natan, nella sua piccola palafitta. Natan ha cinque anni e vive a Roma con la mamma, Roberta. Prima che il piccolo inizi ad andare a scuola, Jorge vuole fargli conoscere il suo mondo. Giunti a Banco Chinchorro, Natan e Jorge accompagnano ogni giorno il nonno a pescare. Natan scopre una profonda connessione con la natura, imparando a perlustrare l'affascinante mondo che si cela sotto la superficie marina.

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