Cultura

Tra Germano e De Luigi e solo Questione di Karma

Falcone, e si farà remake Usa di Se Dio vuole

Redazione Ansa

ROMA  - Elio Germano e Fabio De Luigi, truffatore e truffato, nell'opera seconda di Edoardo Falcone, commedia tra umanità e karma in sala da giovedì 9 marzo con 01 in oltre 300 copie. Un titolo di difficile fruizione, 'Questione di Karma', facilitato all'ultimo momento dal volano della canzone vincitrice del Festival di Sanremo 'Occidentali's karma' di Gabbani, e una coppia che ricorda quella della commedia all'italiana classica con uno straordinario Germano, tra Gassmann e Tognazzi, nei panni un cialtrone e fanfarone romano che incontra un ingenuo con la testa piena di libri ed esoterismo. In conferenza stampa anche la notizia che l'opera prima di Falcone, 'Se Dio vuole', avrà un remake Usa a firma di Bryan Singer (I soliti sospetti, X-Men).

Questa la storia. Giacomo (De Luigi) è erede di una dinastia di industriali di matite, ma la sua è una vita segnata dalla scomparsa del padre che si è suicidato quando aveva solo quattro anni. L'azienda è così portata avanti dall'arcigno patrigno Fabrizio (Eros Pagni), che si è risposato con la romantica madre Caterina (Stefania Sandrelli), e dalla loro figlia Ginevra (Isabella Ragonese). E Giacomo che fa? Niente. Vive tra libri di alchimia e testi indiani. La sua ossessione è pero quella della reincarnazione. Ha scoperto che un eccentrico esoterista francese, Ludovico Stern (Philippe Leroy), può risalire all'uomo in cui si è reincarnato suo padre. Consultato il veggente dà il suo responso: il padre si è reincarnato in Mario Pitagora (Germano), un uomo indebitato con mezza città che vive tra piccole e grandi truffe.

L'impossibile incontro tra i due creerà un'alchimia da vasi comunicanti: Mario scoprirà un po' di umanità e Giacomo un po' di furbizia. ''Come è stato per il mio primo film - spiega il regista oggi in conferenza stampa - amo parlare di cose che mi interessano in prima persona. In questo caso parlare di sentimenti umani in chiave di commedia, ma anche di paternità, elaborazione del lutto e del tempo che passa''. E ancora Falcone: "Sarebbe bello poter sistemare le cose lasciate in sospeso con una persona che non c'è più. Riannodare i fili della memoria, colmare i vuoti. Questione di Karma nasce da quest'idea. Da quel costante senso di perdita che accompagna le nostre vite e con il quale tutti dobbiamo, prima o poi, fare i conti". Infine sul titolo del film e la canzone Gabbani, spiega:''ci eravamo posti il problema per la parola karma, ma poi avevamo deciso di utilizzarla lo stesso e questo da mesi prima di Sanremo''. ''Il ciclo di continue reincarnazioni è in fondo il lavoro dell'attore - spiega con ironia Germano - Mi è piaciuto fare, dopo tanti film seri, qualcosa di più leggero, questo personaggio archetipico romano, cialtrone e fanfarone''. Conclude De Luigi:''ho amato molto non fare soltanto il classico sprovveduto ingenuo. Giacomo è un bambino molto colto con un vuoto, la morte del padre, che non ha mai recuperato del tutto''.

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