(ANSA) - ROMA, 18 NOV - Uno spaccato di una generazione che
non c'è più, quella dei ragazzi degli anni '70 in preda alla
voglia di cambiare il mondo tra mille ideologie e velleità. 'La
sindrome di Antonio' di Claudio Rossi Massimi, già ad Alice alla
Festa di Roma e ora in sala grazie alla Draka Distribution, ha
il valore aggiunto di un cameo di Giorgio Albertazzi,
nell'ultima apparizione sul grande schermo, nel ruolo di un
pittore che ha scelto di non parlare più e di dipingere solo il
mare che si affaccia davanti alla sua casa.
"Per capire fino in fondo un uomo e le sue idee bisogna
andare nel posto in cui quell'uomo e quelle idee hanno avuto
origine" questa la filosofia del film, tratto dal libro omonimo
del regista (Sovera Edizioni). Protagonista Antonio (Biagio
Iacovelli) che, a bordo della sua 500, fa un viaggio in Grecia
alla ricerca della caverna di Platone dove è nato il mito del
'mondo delle idee'. Ma sopratutto per avere conferma che ci sia
davvero un nesso tra Che Guevara e il filosofo greco
dell'idealismo.
La sindrome di Antonio con Albertazzi
Pittore silenzioso nel film di Massimi su generazione anni '70