Cultura

Dardenne, ecco i migranti senza identità

I registi a Roma per La ragazza senza nome, in sala da domani

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 26 OTT - "Sull'immigrazione la soluzione non può che essere europea. Non può venire dalle sole Italia e Grecia, terre di frontiera, ci vuole solidarietà e cooperazione da parte delle nazioni. Se la guerra in Siria dovesse chiudersi bene, la situazione potrebbe migliorare, ma di una cosa siamo certi: se qualche paese dovesse seguire l'esempio dell'Ungheria, allora esca subito dall'Europa". A parlare così sono i fratelli Dardenne, a Roma per presentare La ragazza senza nome, già passato al Festival di Cannes in concorso e dal 27 ottobre in sala con la Bim. Nel film la storia di Jenny Davin (Adèle Haenel), giovane dottoressa piena di sensi di colpa per non avere aperto la porta del suo ambulatorio a una ragazza extracomunitaria, trovata di lì a poco senza vita. Da qui la vicenda difficile e disperata della dottoressa alla ricerca dell'identità, del nome della donna.
   

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