Cultura

Liberami, il demonio c'è ma gli esorcisti sono pochi

In sala il documentario di Federica Di Giacomo premiato a Orizzonti a Venezia

Redazione Ansa

È proprio vero il detto secondo cui la prima virtù del diavolo è quella di far credere che non esiste. Perché gli indemoniati sono tanti, come si vede in 'Liberami' di Federica Di Giacomo, antropologa e regista di questo documentario prodotto da Mir Cinematografica con Rai Cinema che ha vinto a Orizzonti alla Mostra del cinema di Venezia, in sala dal 29 settembre da I Wonder Pictures.
    Protagonista il mite frate francescano Cataldo, che opera a Palermo: riempie la sua chiesa di familiari e potenziali indemoniati e attende che il demonio in loro si manifesti. E questo accade puntuale. Gente che si getta a terra, che urla con voci stravolte, cerca di fuggire, teme l'acqua santa come le parole di Cataldo, 77 anni, che invita il demone ad andarsene come un buon padre di famiglia: "Lascia questa anima. Non l'hai torturata abbastanza. Lasciala". Ma a colpire ancora di più di questo frate è il fatto che coinvolge tutta la famiglia, come se fosse una loro colpa. "Il problema è trovare un esorcista libero, visto che la domanda supera l'offerta" spiega la regista.

Che succede a queste persone? Sentono strane presenze, hanno comportamenti fuori dall'ordinario, ma spesso sono solo depressi cronici, persone affette da varie patologie, sindromi che potrebbero entrare di diritto in quelle psicologiche. A questo punto, pero', si crea una vera e propria frattura con chi e' vicino al malato. Se e' laico, il problema non si pone, c'e' la psicoterapia con tutte le sue infinite scuole, se invece ha fede e, come si vede nel documentario, una sua semplicita' popolare che lo rende vicino alla cultura arcaica, l'opzione per lui e' l'esorcista. Protagonista su tutti del film il mite frate francescano di nome Cataldo, che opera a Palermo. Un sacerdote che riempie la sua chiesa di familiari e potenziali indemoniati e attende che il demonio in loro si manifesti. E questo accade puntuale. Gente che si getta a terra, che urla con voci stravolte, cerca di fuggire, teme l'acqua santa come le parole di Cataldo, 77 anni, che invita il demone ad andarsene come un buon padre di famiglia: "Lascia questa anima. Non l'hai torturata abbastanza. Lasciala". Ma quello che colpisce ancora di piu' di questo frate e' il fatto che coinvolge tutta la famiglia nella malattia del loro congiunto, come fosse una loro colpa. "Dovete pregare tutti e capire dentro di voi dove avete sbagliato". Di fatto di questo fenomeno diffuso, ma poco conosciuto, si sa davvero poco. Ma una cosa e' certa: la richiesta di sacerdoti esorcisti aumenta di anno in anno e anche il Vaticano stesso e' dovuto correre ai ripari. Non ultimo c'e' stato l'invito di Benedetto XVI che ha espresso il desiderio-monito "un esorcista per ogni diocesi". "Il problema e' trovare un esorcista libero, visto che la domanda supera l'offerta" dice nelle sue note di regia Federica Di Giacomo. "Sempre piu' persone - spiega - affermano di essere possedute dal demonio. Un malessere sommerso, trasversale a bambini e vecchi, donne e uomini, semplici e colti. Il Diavolo non guarda in faccia nessuno. Una volta che ti ha preso, difficile liberarsene"

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