Cultura

Al cinema, le donne coraggio iraniane

In sala 'Nahid', storia di una divorziata che vive sola con il figlio

Redazione Ansa

Quanto coraggio hanno le donne iraniane e quanta forza e voglia di vivere nonostante una società che non le ama. Per  'Nuovo cinema Teheran' rassegna iraniana composta da quattro opere arriva in sala il 27 giugno 'Nahid' della regista Ida Panahandeh (27 giugno). Nahid (Sareh Bayat) una giovane e bella donna divorziata che, con un certo coraggio, vive sola con il figlio di dieci anni in una città sul Mar Caspio, Nord dell'Iran. Ma per avere in custodia il figlio paga un prezzo non da poco.
Secondo le leggi iraniane infatti, il figlio spetta al padre. Ma lui, un poco di buono che vive tra droghe e scommesse, ha concesso la custodia alla moglie a patto che lei non si risposi.
Così quando Nahid incontra un altro uomo, benestante e che la ama appassionatamente e che la vorrebbe sposare, dovrà fare delle scelte. Conta di più l'amore per un figlio o l'amore per un uomo che ti può cambiare la vita? ''Come regista donna, sono sempre stata interessata alla questione femminile in Iran e più in generale, nel Medio Oriente. Nahid è uno dei primi film che si occupa del problema delle donne divorziate, incluso il loro diritto alla custodia dei figli e la questione del matrimonio temporaneo. Girando questo film - spiega la Panahandeh - , portando sullo schermo la storia di Nahid, ho voluto raccontare la vita piena di sofferenza di queste donne. Spero che far conoscere la condizione di queste, possa fare la differenza, possa contribuire a modificare la mentalità delle persone. Il fulcro della società tradizionale è la maternità, e il ruolo principale di una donna è vivere e agire come una madre; in questo tipo di società non è riconosciuta alla donna la sua femminilità, quello che vuol dire essere donna oltre che madre''.

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