Cultura

Dubbi di Captain America fra bene e male

Evans all'ANSA, in nuovo film anche messaggio politico

Redazione Ansa

Anche i supereroi hanno dubbi e possono addirittura non distinguere più chiaramente il bene e il male. La pensa così Chris Evans, che in una intervista all'ANSA, in occasione della premiere a Londra di 'Captain America: Civil War' (nelle sale il 4 maggio con la Walt Disney), ha descritto la sua ultima esperienza da protagonista nei panni del guerriero americano armato di scudo. Ma questa volta i nemici sono proprio fra i suoi alleati, gli 'Avengers'.

''In questo caso non ci sono buoni contro cattivi, o bene contro male - spiega l'attore - ma amici contro amici che hanno diversi punti di vista e il tutto diventa per certi versi politico, e la differenza su come risolvere un problema porta poi ad un conflitto diretto''. Anche fra i supereroi quindi si insinua l'idea di non lottare per la parte ''giusta'' e questo accompagna tutto il film, dove alcuni degli Avengers finiscono addirittura in prigione, bollati dalle autorità come 'vigilantes', perchè il loro uso della forza ha troppi effetti collaterali e ha causato decine di vittime. Non a caso Captain America, il simbolo muscolare degli Stati Uniti nato dalla propaganda nella Seconda Guerra mondiale, è la figura più intransigente rispetto alle limitazioni che la comunità internazionale vuole porre al gruppo di supereroi, riecheggiando forse in questo una critica non troppo velata a un certo interventismo degli Usa nelle crisi internazionali.

''E' la prima volta che Captain America non arriva al compromesso, guarda sempre al bene supremo e a quello di cui le altre persone hanno bisogno, in opposizione a quello che lui vuole, ma ora mette al centro i suoi desideri''. La 'guerra civile' tra Avengers è anche un modo per offrire agli appassionati del genere scontri tra i loro beniamini che in passato potevano solo immaginare. Per i duelli all'ultimo colpo Evans si deve tenere costantemente allenato, ''tra palestra e proteine''. ''Cerco di recitare il più possibile di scene senza controfigura - spiega - ma è poi la produzione a vietarmi di fare quelle più pericolose''. E' ben consapevole che gli eroi nella vita reale sono altri, ''dai genitori che cercano di allevare un figlio, o anche gli insegnanti, i poliziotti e i pompieri, e probabilmente non gli attori''. Per la star infatti il mondo ha sì bisogno di intrattenimento e arte, ma recitare ''non è come correre dentro un edificio in fiamme''. Intanto i fan degli Avengers prendono parte alla 'guerra civile' su Twitter e scelgono di schierarsi per i due ''team'' di supereroi, quello guidato da Captain America e quello di Iron Man, adottando uno dei due 'hashtag'.

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