Cultura

Alaska, Elio Germano in fuga per amore

Esce il film di Cupellini, nel cast Astrid Bergès-Frisbey

Redazione Ansa

"Un film tra romanticismo e pancia": cosi' ha definito correttamente Elio Germano 'Alaska' di Claudio Cupellini, film gia' passato alla decima edizione della Festa del cinema di Roma e in sala da giovedi' 5 novembre con 01 in 250 copie.

Protagonisti appunto Fausto (Germano) e Nadine (Astrid Berge's-Frisbey), due giovani che si incontrano su una terrazza di un hotel di Parigi. Lui e' un cameriere dell'hotel e lei un'aspirante modella. Anche grazie a un fatto tragico, si ritroveranno insieme inaspettatamente in fuga e innamorati. Per Fausto e Nadine, due giovani alla ricerca di un futuro che non vedono troppo, non sara' un amore facile, come capita quando c'e' passione. Lui si apre a una vita criminale, dopo aver saggiato la galera, e mette cosi' su un locale equivoco, Alaska, e lei, invece, e' sempre alla ricerca di un sogno da vivere. Per la coppia un susseguirsi di fortune e sfortune con tanto di inseguimenti, recuperi e nuove fughe, in un film diviso tra azione, avventura e romanticismo.

Cupellini, alla terza regia dopo l'esordio con la commedia romantica 'Lezioni di cioccolato' e il successivo 'Una vita tranquilla', dice: "Ho amplificato nel film tutti questi sentimenti gia' in scrittura. Questi due personaggi sono il risultato di tutti gli errori che inevitabilmente commettono, ma anche degli slanci piu' belli di cui sono capaci. Anche tutti i personaggi che circondano Fausto sono propedeutici alla sua crescita, questo e' un po' un romanzo di formazione per entrambi". Spiega invece Elio Germano: "Viviamo tutti in un mondo che mette al centro di tutto la felicita'. Tutti pensiamo che sia uno degli obiettivi principali e per ottenerla cerchiamo di scavalcare il prossimo. Ci arricchiamo sempre a danno di qualcun altro fino a capire che la vera felicita' e' dare qualcosa a qualcun altra piuttosto che prendere. Ma a dirla cosi' sembra un film noioso, invece Alaska e' fatto di romanticismo, slanci e visceri fin dentro la sfera dell'irrazionale". E aggiunge l'attore: "C'e' anche qualcosa di epico, non a caso mi chiamo Fausto, nel senso che e' anche una favola con tanto di draghi e cavalieri". (ANSA).

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