Cultura

Venezia71, arriva Zingaretti avvocato agli inferi in Perez.

L'opera seconda di Edoardo De Angelis passata fuori concorso

Your browser doesn't support HTML5 video.

Redazione Ansa

Non si era mai visto un Luca Zingaretti così cinico, umiliato e violento al tempo stesso. Ci voleva insomma 'Perez.', opera seconda di Edoardo De Angelis dopo 'Mozzarella Stories' e fuori concorso alla Mostra di Venezia, per tirar fuori questo lato dark-silenzioso dell'attore in un noir ambientato in una Napoli non-luogo del Centro Direzionale, ovvero il metallico quartiere pieno di grattacieli firmati da grandi architetti. Chi è Demetrio Perez-Zingaretti? E' un avvocato penalista come tanti, uno che difende chiunque, anche l'ultimo degli assassini dichiarati, e che la sera non manca di bere il suo bicchiere di whisky. Uno che, per lavoro, frequenta più malavitosi che brava gente, ma anche un uomo che da qualche tempo non sta più in pace con se stesso.

Una volta insomma le cose per lui andavano meglio, ma ora è come spento, finito. Unica luce nella sua vita la bella figlia Tea (l'esordiente Simona Tabasco) con cui vive dopo che la moglie è morta. Ma ora anche Tea lo sta deludendo, perché si è fidanzata con un poco di buono, Corvino (il Marco D'Amore della serie tv Gomorra). Dalla sua parte Demetrio Perez ha sicuramente solo l'amico fedele con cui litiga sempre, ovvero Merolla (Gianpaolo Fabrizio), avvocato d'ufficio come lui altrettanto disincantato e con l'ossessione di fare sesso con le nere. Ma come spesso accade nella vita, un incontro con il sofisticato e dialettico boss di camorra Buglione (il bravissimo Massimiliano Gallo) cambia la sua vita. Tutto, insomma, in un colpo solo si può aggiustare: futuro, recupero della figlia e soprattutto nuova fiducia in se stesso. Solo che per fare tutto ciò, in questo film dal bel ritmo e con non poca violenza, bisogna mettere mano a quei metodi che l'avvocato Perez conosce bene perché sono stati oggetto di tante cause della sua lunga carriera. Per questo film di genere, che sarà in sala il 2 ottobre distribuito da Medusa, si parla già di un possibile remake: il produttore Usa della Code 39 Films, Stefano Gallini Durante, ha richiesto i diritti ai produttori Pierpaolo Verga, Attilio De Razza, Edoardo De Angelis e allo stesso Luca Zingaretti che di questo lungometraggio è anche produttore.

James Franco, regista attore e insegnante,sono felice - Capelli rasati a zero, cappellino da baseball calato sugli occhi, un tatuaggio dietro la nuca con un volto di un uomo e di una donna, ecco James Franco protagonista oggi al Lido, regista e attore di The Sound and the Fury, fuori concorso, vincitore del premio Jaeger-LeCoultre Glory to the filmmaker. "Sono attore, regista e molto altro. Ultimamente sono diventato anche insegnante. Troppe cose insieme? - ha detto l'impegnatissimo Franco, assalito dalle fan - Dò sfogo alla mia creatività e non sono mai stato più felice".

Buu e qualche applauso per Good Kill di Andrew Niccol, film dal tema molto interessante (l'utilizzo dei droni in guerra) che però non ha trovato i favori dei giornalisti alla prima stampa, perché realizzato come un western, con il cattivo che alla fine si redime e diventa eticamente corretto. Di scena la storia di un ex pilota, Ethan Hawke, che dirige droni nella guerra in Afghanistan da una remota località del Nevada. Poco più di un videogioco, che non può che creare danni collaterali enormi, con perdite di donne e bambini, per caso sul luogo dell'attacco. Manco a dirlo, il nostro eroe troverà tutto ciò sconveniente, comincerà a dubitare, con una inevitabile redenzione finale.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it