Cultura

Mostra del cinema di Venezia: l'Italia tra politica, poesia e mafia

In corsa Mario Martone, Saverio Costanzo e Francesco Munzi

Una foto di scena di 'Il giovane favoloso' di Mario Martone con Elio Germano

Redazione Ansa

Viva l'Italia in tutte la sue declinazioni. In questa 71/ma edizione della Mostra d'arte cinematografica di Venezia (27 agosto-6 settembre) c'è davvero di tutto: il genio letterario, Leopardi (IL GIOVANE FAVOLOSO di Mario Martone) e Pasolini (PASOLINI di Abel Ferrara); l'ingombrante politica in odor di mafia, BELLUSCONE UNA STORIA SICILIANA di Franco Maresco, la trattativa Stato-mafia de LA TRATTATIVA di Sabina Guzzanti. C'è poi la 'ndrangheta di ANIME NERE di Francesco Munzi; una famiglia divisa sull'educazione di un figlio (HUNGRY HEARTS di Saverio Costanzo) e, infine, il recupero crediti di SENZA NESSUNA PIETA' di Michele Alhaique. E questo per citarne solo alcuni. Intanto il concorso. In corsa tre film italiani più uno. IL GIOVANE FAVOLOSO di Mario Martone scende in campo con tutta la forza di un personaggio-icona come il poeta Giacomo Leopardi interpretato da un coraggioso Elio Germano che lo rivisita come un ribelle. "Affrontare la vita di Leopardi - dice il regista - significa svelare un uomo libero di pensiero, ironico e socialmente spregiudicato, un ribelle, per questa ragione un emarginato della società nelle sue varie forme...".

Sempre sul fronte della poesia c'è poi in concorso per Francia-Belgio-Italia, PASOLINI di Abel Ferrara. Una ricostruzione delle ultime 24 ore del poeta maledetto interpretato da Willem Dafoe senza alcuna concessione allo scandalo, alla violenza della sua ultima giornata di vita, ovvero quella del 1 novembre del 1975. Tornando al concorso Italia, c'è poi il film che potrebbe dare più sorprese ovvero HUNGRY HEARTS di Saverio Costanzo. Si tratta di una lotta familiare che potrebbe ricordare Il padre di Strindberg. Padre (Adam Driver) e madre (Alba Rohrwacher) sono in lotta per l'educazione alimentare del figlio. Lei lo vuole sottoalimentare per confermare la sua idea che è un bambino speciale, puro, lontano dalle cose del mondo, ma alla fine il ragazzo si ammala e il padre deve intervenire. Terzo film in corsa per l'Italia ANIME NERE di Francesco Munzi. Un sorta di western ambientato oggi con al centro una famiglia criminale calabrese. Ovvero tre fratelli, figli di pastori vicini alla 'ndrangheta. "Ho girato nel paese che la letteratura giudiziaria e giornalistica stigmatizza come uno dei luoghi più mafiosi d'Italia - dice Munzi -, uno dei centri nevralgici della 'ndrangheta calabrese: Africo. Quando raccontavo che avrei voluto girare lì, tutti mi dissuadevano dal farlo: troppo difficile la materia, troppo inaccessibile, troppo pericoloso. Era un film impossibile. Ho chiesto allo scrittore di Anime Nere, da cui il film è liberamente tratto, Gioacchino Criaco, di aiutarmi".

Nella sezione Orizzonti, troviamo poi BELLUSCONE, UNA STORIA SICILIANA, ovvero il film di Franco Maresco che racconta l'arrivo di Tatti Sanguineti a Palermo per ricostruire le vicissitudini del film mai finito di Maresco. Un film che avrebbe dovuto raccontare il rapporto unico tra Berlusconi e la Sicilia, attraverso le disavventure dell'impresario palermitano di cantanti neomelodici e organizzatore di festa di piazza, ma che è anche la traccia della crisi esistenziale del regista e della sua evoluzione creativa. Nella stessa sezione SENZA NESSUNA PIETA' di Michele Alhaique. Si tratta di una storia di povertà e strozzinaggio. Mimmo (Pierfrancesco Favino che è anche produttore del film) non ama molto picchiare le persone, preferisce il suo lavoro di muratore, ma suo zio è uno strozzino e si fa di tutto per arrotondare lo stipendio.

LA VITA OSCENA di Renato De Maria, tratto dall'omonimo romanzo autobiografico di Aldo Nove è "un viaggio visionario e psicadelico", come viene definito nelle note di regia, che racconta lo sgretolamento della famiglia di Andrea (Clement Metayer) e della sua ricerca di morte. Nel cast anche Isabella Ferrari. Tra gli altri film italiani da segnalare anche LA TRATTATIVA di Sabina Guzzanti, ovvero la scottante questione della trattativa Stato-mafia che viene ricostruita in rumorosi teatrini dove passano personaggi come Marcello Dell'Utri, Giancarlo Caselli, Massimo Ciancimino. E, infine, per l'Italia anche un'intervista documentario di Tatti Sanguineti ad Andreotti: GIULIO ANDREOTTI IL CINEMA VISTO DA VICINO. Si tratta del lungo rapporto del politico italiano con il cinema: in qualità di recensore, ma anche di promotore.

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