Cultura

Asia Argento, 'Incompresa' in cerca di affetto

Passato a Un Certain Regard il film italiano

Poster locandina 'Incompresa' - Asia Argento

Redazione Ansa

  Chi mai si sarebbe immaginato di vedere un film di Asia Argento così. Un lavoro come 'Incompresa' in cui la regista-attrice spiega, quasi a giustificarsi, del perché è diventata nel tempo così dark, maledetta e plumbea. Una cosa che, ovviamente, risale alla sua infanzia e ai suoi due ingombranti genitori: il regista horror e pieno di manie, Dario Argento, e l'attrice-alternativa Daria Nicolodi interpretati rispettivamente, per il film in corsa per l'Italia 'A Un Certain Regard', da Gabriel Garko e Charlotte Gainsbourg. Per la serie i cattivi sono solo dei buoni che si difendono, la protagonista del film è Aria (Giulia Salerno) una ragazzina che più buona non si può. Solo che la poveretta, dopo aver assistito al divorzio per certi versi liberatorio dei due genitori, ovvero tra il padre attore e la madre pianista, si ritrova sempre di più sballottata tra le case anche troppo alternative dell'uno e dell'altra. Ma una cosa è certa. La ragazzina curiosa e già piena di talento capisce subito una cosa che da quel momento in poi, come dice espressamente a un certo punto del film: ''faccio quello che cazzo mi pare''. Così tra una madre piena di amanti, dal ricco borghese al musicista alternativo, pronta a lasciarla pur di seguire il primo che le propone un viaggio di vacanze, e un padre superstizioso, altrettanto concentrato su una carriera che non ti dà mai nessuna sicurezza, Aria dovrà crescere da sola.
    Vediamo così la ragazzina alle prese con i primi amori impossibili, giocare con la sua amichetta del cuore a giochi innocenti e trasgressivi (Big Jim che violenta una Barbie), tentare il suicidio, assistere all'arresto di entrambi i genitori per coca, scoprendo, ogni volta di più, quanto è dura andare da una casa all'altra, con tanto di gabbietta sottobraccio con l'unico amico certo, il suo amato gatto nero.
    Il film, ambientato esattamente nel 1984 e prodotto da Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wildside con Rai Cinema, in co-produzione con Paradis Films e Orange Studio, non nasconde affatto il suo carattere autobiografico. Girato tra Roma e Torino e con nel cast anche Max Gazze' e Gianmarco Tognazzi, mostra coincidenze impressionanti. La lunga relazione sentimentale di Dario Argento con Daria Nicolodi, madre di Asia, si conclude infatti nel 1983 (solo un anno prima di quando si svolge il film). E nel 1984 Asia aveva appunto nove anni come la protagonista Giulia Salerno.

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