Cultura

Tutte le famiglie d'Italia a Cannes

Il fil rouge dei film di Rohrwacher, Argento e Riso

Redazione Ansa

La famiglia luogo rassicurante, o inferno da cui scappare, sarà al centro dei tre lungometraggi italiani al Festival di Cannes (14-25 maggio). Non solo la famiglia de Le meraviglie di Alice Rohrwacher, unico film italiano in gara per la Palma d'oro, ma anche la famiglia in rotta di Incompresa di Asia Argento, opera autobiografica approdata a Un Certain Regard e, infine, ancora un nucleo familiare impossibile da vivere, ma per diversità e disagio: quello di Più buio di mezzanotte di Sebastiano Riso (Semaine de la Critique). Insomma sotto lo sguardo fascinoso di Marcello Mastroianni che campeggia nel manifesto del Festival di Cannes, ecco l'Italia che vedremo alla 67/ma edizione.

LE MERAVIGLIE - Secondo film di Alice Rohrwacher - che ha debuttato proprio a Cannes nel 2011 con Corpo celeste (Quinzaine des Réalisateurs) - ha come protagonista la sorella della regista, Alba Rohrwacher, insieme a Monica Bellucci, Maria Alexandra Lungu, Sam Louwyck, Sabine Timoteo e Agnese Graziani. Che succede in questo film tutto al femminile? Assisteremo all'estate di quattro sorelle capeggiate da Gelsomina, che vivono in campagna, o meglio si sono rifugiate in campagna. Insomma un piccolo regno costruito dal padre per proteggere la sua famiglia dal mondo "che sta per finire". Ma anche questo piccolo maso chiuso non è impermeabile e si sfalda con l'arrivo di Martin, ragazzo tedesco in rieducazione, e di un concorso tv a premi, "Il paese delle meraviglie", condotto dalla fata bianca Milly Catena.

INCOMPRESA - A Un Certain Regard c'è invece Incompresa di Asia Argento con Charlotte Gainsbourg e Gabriel Garko. Una storia triste, con risvolti comici, ma soprattutto molto autobiografica. Due genitori che più diversi non potrebbero essere. Ovvero padre, il bello della tv Gabriel Garko, e madre Charlotte Gainsbourg musa di Lars Von Trier. Il tutto per raccontare come era diverso, e forse più doloroso, separarsi negli anni Ottanta. Un tempo in cui il divorzio era molto più raro. Un dramma, quello di 'Incompresa', che si rivelerà pero' anche una sorta di liberazione per la ragazzina, un modo per lei di affrontare la vita, oltre i limiti familiari, con slancio e tanta curiosità. Il film, ambientato esattamente nel 1984 e prodotto da Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wildside con Rai Cinema, in co-produzione con Paradis Films e Orange Studio, ha appunto come protagonista una bambina di nove anni, interpretata dalla piccola Giulia Salerno. Infine, sul carattere autobiografico di Incompresa, girato tra Roma e Torino e con nel cast anche Max Gazze' e Gianmarco Tognazzi, le coincidenze sono impressionanti. La lunga relazione sentimentale di Dario Argento con Daria Nicolodi, madre di Asia, si conclude nel 1983 (solo un anno prima di quando si svolge il film). E nel 1984 Asia aveva appunto nove anni come la protagonista Giulia Salerno.

PIU' BUIO DI MEZZANOTTE - Alla Semaine de la Critique ci sarà invece il film del regista catanese Sebastiano Riso, con Vincenzo Amato, Lucia Sardo e Pippo Del Bono e con la amichevole partecipazione di Fabio Grossi e Micaela Ramazzotti. Il film racconta di un disagio che diventa fuga. Quello di Davide, 14 anni, un adolescente diverso dagli altri. Il fatto è che somiglia a una ragazza così scappa di casa. E sceglie come rifugio il parco più grande di Catania: Villa Bellini. Qui vive un mondo a parte, in una famiglia allargata, che il resto della città fa finta di non vedere.

Nella pattuglia Italia anche LIEVITO MADRE di Fulvio Risuleo cortometraggio in corsa a Cinefondation dove si racconta il più classico dei triangoli: lui, lei, l'altro. L'originalità sta nel fatto che "l'altro" è un personaggio non umano bensì fatto di acqua, farina e miele.

E infine c'è l'episodio L'AVAMPOSTO di Leonardo Di Costanzo nel film a più voci I PONTI DI SARAJEVO. Girato tra il massiccio del Pasubio e le trincee del Nagià-Grom in Valle di Gresta ricostruisce l'esperienza del soldati al fronte durante la Grande Guerra.

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