Cultura

Alessandro Magno, solo il vino riuscì a sconfiggerlo

Spopola sul Web la ricerca di informazioni sulla vita del grande condottiero dopo il successo del film trasmesso ieri sera da Rete 4

Colin Farrell in Alexander di Oliver Stone

Redazione Ansa

Spopola sul Web la ricerca di informazioni sulla vita di Alessandro Magno dopo il successo del film 'Alexander' di Oliver Stone con Colin Farrell trasmesso ieri sera da Rete 4

Recenti studi hanno rivelato che non sono stati nè l'arsenico o la stricnina, nè il tifo o la malari, a spiegare la misteriosa morte di Alessandro Magno nel 323 a. C., alla giovane età di 32 anni. Un gruppo di studiosi ritiene di avere la chiave per risolvere lo storico 'giallo'. L'amore per il vino avrebbe portato a una tragica fine l'imperatore che aveva sconfitto i potenti Persiani e conquistato mezzo mondo.

Secondo lo studio apparso sulla rivista 'Clinical Toxicology' di cui parla il Times di Londra, nel corso di uno dei suoi tanti banchetti a Babilonia Alessandro, dopo essersi scolato grosse quantità di alcol, avrebbe ingerito del vino che conteneva una sostanza tossica ricavata da una pianta detta elleboro bianco, che veniva usata dagli antichi in piccole quantità con la credenza che scacciasse i demoni dal corpo, inducendo starnuti e vomito. Ne è convinto un gruppo di tossicologi ed esperti di storia antica dell'università di Otago, in Nuova Zelanda, che hanno compiuto la ricerca in collaborazione con l'università di Birmingham.

Le fonti che descrivono la morte dell'imperatore parlano di sintomi che secondo gli studiosi sono tipici nella intossicazione da questa pianta. Alessandro si spense dopo 12 giorni, si racconta, di febbre altissima, deliri e convulsioni, e anche debolezza muscolare, ipotensione e un battito cardiaco che andava via via rallentando. Era la pianta che, presa in grandi quantità, stava facendo il suo effetto letale. Altri veleni infatti sarebbero stati molto più veloci nell'uccidere il condottiero. La dipendenza dall'alcol di Alessandro Magno lo aveva già indebolito e reso del tutto vulnerabile agli effetti della sostanza. ''Era un accanito bevitore - ha detto Pat Wheatley, uno dei ricercatori''.

E si può affermare senza dubbio che l'imperatore beveva per dimenticare le ferite riportate in battaglia, le sanguinose campagne che lo avevano spinto ai confini del mondo conosciuto allora, e soprattutto la perdita dell'amico e amante Efestione, morto di malattia pochi mesi prima. Il condottiero non si era più ripreso. ''Era sconvolto e quasi impazzito per quel lutto'', ha aggiunto Wheatley. Così sconvolto che molto probabilmente non prestava più grande attenzione a quello che beveva. I ricercatori non possono però risolvere il grande enigma dietro la sua morte: Alessandro venne avvelenato dai suoi nemici? (ANSA)

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