Cultura

Mario Schifano e le serigrafie di un protagonista della Pop Art

A Catanzaro mostra su un artista tra i più eclettici i del '900

Redazione Ansa

(ANSA) - CATANZARO, 28 MAR - È stato, con Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Keith Haring ma anche con Mimmo Rotella e Tano Festa, uno dei protagonisti della Pop Art, il movimento che, nella metà del secolo scorso, segnò un nuovo corso dell'esperienza artistica occidentale, con lo "sdoganamento'" della cultura popolare e di massa nelle arti visive. A Mario Schifano ((Homs -Libia, 1934 - Roma, 1998), pittore e regista considerato forse il principale esponente della corrente che ruppe gli schemi tradizionali delle belle arti, e alla sua intensa produzione serigrafica è dedicata a Catanzaro, negli spazi espositivi della Galleria d'arte Verduci, la mostra "Monkey Man- Omaggio a Mario Schifano", dal nomignolo "Uomo scimmia" che, confidenzialmente, gli affibbiarono i Rolling Stones, suoi grandi amici, in un celebre brano inciso dal gruppo britannico nel 1969.
    Personalità eclettica e poliedrica, autentico pioniere della contaminazione tra pittura, musica, cinema, fotografia e video (fu il primo ad utilizzare anche il computer), Schifano, attorno ai primi anni '90, realizzò una serie di serigrafie avvalendosi di questa particolare tecnica per esplorare nuovi linguaggi visivi e nuove tematiche. Aspetti che si ritrovano, con i suoi colori, nel percorso espositivo allestito nel capoluogo calabrese in opere come "Lo splendore del floricoltore", uno dei pezzi forti, o "Le palme" o, ancora "I gigli d'acqua". Creazioni in cui l'artista propone immagini di animali, fiori, paesaggi, spesso combinate con lettere e parole, in una sorta di collage pop che rimanda alla cultura mediatica e al consumismo.
    La sperimentazione tecnica, anche in queste creazioni provenienti perlopiù da collezioni private, si unisce alla vena ironica e dissacrante di Schifano, personaggio controcorrente ed anticonformista, dando vita a opere vibranti e suggestive che racchiudono l'essenza di un decennio di grandi cambiamenti, offrendo, nel contempo, la possibilità di conoscere un lato poco noto di uno dei massimi artisti italiani del XX secolo.
    La mostra resterà aperta fino al prossimo 20 aprile. (ANSA).
   

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